FOTO24 VIDEO24 Logo Mediaset ComingSoon.it Donne logo mastergame Grazia Meteo.it People sportmediaset_negative sportmediaset_positive TGCOM24 meteo.it
Podcast DirettaCanale 51
Temi del momento

Coronavirus, l'allarme dell'Oms: "Ospedali italiani saturi"

Ciò, osserva Ranieri Guerra, direttore aggiunto dellʼOrganizzazione sanitaria mondiale, pesa sui ricoveri per altre patologie che vengono posticipati. La situazione è comunque migliore rispetto a marzo

Torino, troppi ricoveri: pazienti sulle barelle da campo nell'ospedale di Rivoli 

I posti letto nei reparti di medicina si riempiono di malati Covid e gli ospedali sono già quasi al collasso. Mentre l'emergenza pandemica inizia a far slittare i ricoveri per altre patologie e a ridurre prestazioni ambulatoriali. A lanciare l'allarme sono stati Ranieri Guerra, direttore aggiunto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, e Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza. 

La conferma arriva dai dati dei ricoveri nei reparti nei reparti di pneumologia, medicina generale e malattie infettive: quelli occupati dai pazienti Covid hanno superato la quota critica del 40% in ben 10 regioni, 3 in più rispetto a giovedì, raggiungendo una quota nazionale 46%. Anche se la situazione ha delle differenze rispetto all'ondata di marzo.

 

Le parole di Guerra e di Ricciardi "Il dato allarmante - afferma Ranieri Guerra - è quello dei ricoveri ordinari, che sta saturando i reparti di Medicina Interna di mezza Italia. Questo è un dato su cui è assolutamente fondamentale riflettere, perché rappresenta la sofferenza del territorio e il fatto che la prima linea venga superata". Gli fa eco Ricciardi, ordinario di igiene all'Università Cattolica di Roma. "La situazione degli ospedali è drammatica più o meno in tutta Italia, in certi casi è addirittura tragica. Non riusciamo piu' a ricoverare i pazienti, quelli che arrivano in ospedale sono un'altra volta quelli gravi o gravissimi e molti devono restare a casa". E "con la capacità di posti letto che abbiamo riusciamo ad assorbire solo pazienti Covid mentre tutti gli altri con altre patologie non riusciamo a curarli o li curiamo male, quindi il sistema va al collasso".

 

I dati I dati dell'Agenzia per i servizi sanitari regionali, aggiornati al 6 novembre, parlano chiaro. Sono ben 10 le regioni con i reparti saturi rispetto al limite soglia del 40%: Emilia Romagna (45%), Lazio (44%), Liguria (70%), Lombardia (69%) Marche (47%), Piemonte (93%), Bolzano (98%), Trento (44%), Umbria (49%), Valle d'Aosta (89%). Mentre per le terapie intensive il valore soglia del 30% è superato da 10 regioni (Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Bolzano, Trento, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta). Una sofferenza dei reparti confermata anche dal nuovo report dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell'Università Cattolica, che mette nero su bianco le ricadute della pandemia sui pazienti non-Covid, sulla base dei dati aggiornati al 4 novembre: sono già almeno 4 le regioni che hanno optato per una sospensione integrale dei ricoveri di tutte le classi di priorità: Lombardia, Puglia, Calabria e Campania, mentre l'Abruzzo ne ha deliberato la sospensione entro 60 giorni. E anche l'attività ambulatoriale comincia a subire ripercussioni: la Campania ha già deliberato la sospensione di tutte le attività eccetto quelle urgenti mentre la Calabria ha sospeso quelle differibili e programmate. Le restanti regioni non hanno emanato ufficialmente degli atti relativi a eventuali sospensioni delle prestazioni ambulatoriali o dei ricoveri, ma questo non esclude che non lo stiano facendo.

 

Situazione comunque migliore rispetto a marzo La situazione è, però, comunque migliore rispetto alla prima fase dell'emergenza, secondo i dati del Commissario straordinario per l'emergenza Arcuri. Confrontando quelli di ieri, 5 novembre, con quelli del 21 marzo scorso, infatti, i ricoverati con sintomi sono passati a essere dal 41% dei contagiati all'attuale 4,9%, nelle terapie intensive prima si trovavano il 6,7% dei pazienti Covid, oggi siamo allo 0,5%. Mentre in isolamento domiciliare ora sono circa il 94% dei positivi a fronte del 51,8% del 21 marzo.

Commenti
Commenta
Disclaimer
Grazie per il tuo commento

Sarà pubblicato al più presto sul nostro sito, dopo essere stato visionato dalla redazione

Grazie per il tuo commento

Il commento verrà postato sulla tua timeline Facebook

Regole per i commenti

I commenti in questa pagina vengono controllati
Ti invitiamo ad utilizzare un linguaggio rispettoso e non offensivo, anche per le critiche più aspre

In particolare, durante l'azione di monitoraggio, ci riserviamo il diritto di rimuovere i commenti che:
- Non siano pertinenti ai temi trattati nel sito web e nel programma TV
- Abbiano contenuti volgari, osceni o violenti
- Siano intimidatori o diffamanti verso persone, altri utenti, istituzioni e religioni
- Più in generale violino i diritti di terzi
- Promuovano attività illegali
- Promuovano prodotti o servizi commerciali