Coronavirus, nelle chiese crocifissi "miracolosi" contro la diffusione dell'epidemia
A Casalmaggiore, in provincia di Cremona, e a San Miniato, nel Pisano
"Anche la Chiesa ha le sue armi". Così don Claudio Rubagotti, parroco di Casalmaggiore (Cremona), spiega la decisione di esporre all'interno del Duomo di Santo Stefano un crocifisso del diciassettesimo secolo, ritenuto miracoloso, per contrastare la diffusione del coronavirus. Prima di lui, anche monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato, nel Pisano, aveva esposto un crocifisso "miracoloso" contro la peste del Seicento.
Gli abitanti di San Miniato si erano rivolti con speranza al crocifisso durante gli anni dal 1628 al 1631 segnati dalla peste. E alla fine la città mantenne il voto di costruire un santuario per la croce lignea per essere stata risparmiata dall'epidemia.
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