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Coronavirus, cala la curva dei decessi in Italia: stabili i contagi e i guariti

Polemichea sulle mascherine vendute a 50 centesimi. "Abbiamo fissato un prezzo massimo di vendita, non di acquisto", chiarisce il commissario Arcuri

E' in calo il trend dei decessi per coronavirus in Italia: nelle ultime 24 ore si sono registrati 323 morti, 49 in meno rispetto a martedì, per un totale di 27.682. Stabili i contagi, che hanno visto 2.086 casi in 24 ore (cinque meno di ieri con oltre 63mila tamponi), mentre le guarigioni superano quota 71mila (+2.311). Continuano a diminuire i ricoveri in terapia intensiva: -68, per un totale di 1.795.

Numeri confortanti, ma il Paese è già preparato ad affrontare un'ondata superiore a quella degli ultimi mesi, "pronto - spiega il commissario Arcuri - a un'eventuale nuova fase di emergenza".

 

Nelle ultime 24 ore sono salite a 27.682 le vittime, con un incremento di 323 in un giorno. E continuano ad alleggerirsi gli ospedali, dove sono scesi a 1.795 i ricoverati nei reparti in terapia intensiva (-68). Resta costante l'incremento quotidiano di oltre duemila guariti, arrivati complessivamente a 71.252.

 

Nodo Lombardia Dati in linea con la martoriata Lombardia dove anche qui il numero dei nuovi decessi (104) continua a calare rispetto al giorno precedente. Nonostante la discesa il futuro resta incerto: il rischio di una nuova impennata è concreto e l'Italia, nel frattempo, si è preparata al peggio. Gli ospedali adesso sarebbero piu' pronti a sostenere la forza d'impatto di tanti altri casi gravi, con un numero decisamente più alto di nuovi ventilatori, più di 4mila, ed equipaggiamenti delle terapie intensive con novemila posti a disposizione. "Siamo attrezzati a reggere picchi anche superiori a quelli della prima fase dell'emergenza - spiega il commissario per l'emergenza, Domenico Arcuri, in video audizione alle Commissioni Finanze e Attività produttive della Camera. "Certo - aggiunge - l'apocalisse non la regge nessuno, ma siamo tutti convinti che non ci sarà".

 

Al momento però, secondo il bollettino della Protezione Civile, il Paese incassa un altro record confortante che vede statisticamente solo 3,2 persone positive per ogni cento tamponi effettuati. Il quadro ora andrà confermato nella prossima fase di mantenimento, che si aprirà dalla prossima settimana con il parziale ripopolamento di strade e luoghi di lavoro.

 

Polemiche sulle mascherine Nei prossimi giorni è previsto un accordo per garantire la fornitura a farmacie e parafarmacie delle mascherine chirurgiche necessarie alla tutela della popolazione. "Abbiamo fissato un prezzo massimo di vendita, non di acquisto. Rassicuro che l'obiettivo di calmierare il prezzo non è ostile all'obiettivo di attrezzare una filiera italiana e sostituire con essa prodotti che siamo costretti a importare", chiarisce Arcuri, anche alle prese con le ragioni dei rivenditori come il Gruppo Crai, che ha annunciato di essere costretto a ritirare dalla vendita, nei propri negozi, le mascherine chirurgiche a causa del prezzo imposto massimo di 50 centesimi.

 

 

Per il commissario possibili soluzioni ci sono: "Stiamo ragionando - sottolinea - che per le mascherine in magazzino le aziende non abbiano a rimetterci, pensando a forme di ristoro se hanno comprato a un prezzo più alto. Entro fine estate, con la produzione avviata un po' ovunque e la riconversione di tante fabbriche, un altro obiettivo sarà quello di terminare l'importazione dei dispositivi dall'estero, acquistando il 100% di mascherine made in Italy. 

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