Usava la vettura della madre

Bergamo, punta la pistola alla tempia e tenta di violentarla: lei si salva gettandosi dall’auto in corsa

Il 42enne aveva attirato la vittima nell’auto della madre, poi l’ha minacciata con coltello e pistola

12 Lug 2025 - 09:52
 © Grok

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Minacciata con una pistola alla tempia e un coltello puntato addosso, una donna ha trovato il coraggio di lanciarsi dall'auto in corsa pur di sfuggire a un tentativo di violenza sessuale. È accaduto a Dalmine, in provincia di Bergamo. Il responsabile, un 42enne già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato grazie alle indagini dei Carabinieri.

La trappola in auto e la minaccia con le armi

 I fatti risalgono alla sera del 1° luglio. L'uomo aveva convinto la donna a salire sull'auto di sua madre, ma durante il tragitto ha iniziato a minacciarla. Prima con un coltello, poi puntandole una pistola alla tempia, ha tentato di costringerla ad avere rapporti sessuali. La situazione si è fatta subito drammatica, ma la vittima ha mantenuto la lucidità.

La fuga disperata e la richiesta d'aiuto

 Approfittando di un momento di distrazione dell'aggressore e del traffico rallentato, la donna si è gettata dall'auto in corsa, riportando numerose escoriazioni. Un automobilista di passaggio si è fermato a soccorrerla e l'ha accompagnata alla caserma dei Carabinieri di Dalmine, dove sono stati attivati i soccorsi del 118. La testimonianza raccolta ha dato il via all'indagine.

Le indagini e l'identificazione dell'aggressore

 I Carabinieri hanno analizzato i filmati delle telecamere di videosorveglianza di Dalmine e Osio Sopra. Tra i veicoli in transito è stato individuato quello utilizzato dall'uomo, grazie a un adesivo sul lunotto posteriore corrispondente alla descrizione fornita dalla vittima. L'auto, intestata alla madre dell'indagato, ha condotto i militari al sospettato.

L'arresto e la misura cautelare in carcere

 Nel corso della perquisizione sono stati trovati riscontri compatibili con il racconto della donna. Vista la gravità dei reati ipotizzati — tentato sequestro, violenza sessuale aggravata, minaccia aggravata e porto illegale di armi — e il rischio di reiterazione, la Procura di Bergamo ha chiesto e ottenuto un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. L'uomo è stato arrestato ad Alzano Lombardo il 5 luglio e trasferito nella casa circondariale di Bergamo.

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