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Crac Italcase,condanne eccellenti

Colaninno,Marcegaglia, Geronzi nei guai

Sono stati condannati per bancarotta preferenziale alcuni dei big della finanza coinvolti nel crac Italcase.

Il Tribunale di Brescia ha inflitto, 4 anni e un mese a Roberto Colaninno e Steno Marcegaglia; 1 anno e 8 mesi a Cesare Geronzi, Divo Gronchi e Ivano Sacchetti. La pena più alta, 13 anni, a Mario Bertelli, fondatore di Italcase. Sentenza dopo due anni di udienze e una settimana di camera di consiglio.

Colaninno, Marcegaglia, Lonati e altri sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni. Beneficeranno però dell' indulto, con il condono di tre anni di pena. Gronchi, Sacchetti e Geronzi, fra i personaggi di maggior spicco, sono stati dichiarati inabilitati all'impresa commerciale e agli uffici direttivi per due anni. Ma il Tribunale ha concesso loro la sospensione condizionale sia della pena principale che di quella accessoria.

"Il gruppo imprenditoriale ex Italcase Bertelli poi Country Village ha costituito, per anni, una delle primarie realtà imprenditoriali sulla scena bresciana". Iniziava così la ricostruzione che della vicenda passata alle cronache come 'crac Italcase', e che produsse una voragine finanziaria da piu' di 1000 miliardi di vecchie lire, aveva fatto l'accusa, nel processo iniziato il 22 novembre del 2004. In questi due anni di udienze tenutesi, soprattutto, in considerazione del numero degli imputati, nell'aula bunker di via Collebeato a Brescia, si è parlato di villaggi in Sardegna, del ruolo delle banche nella vicenda, particolarmente complessa.

Ma sin dall'inizio della propria ricostruzione di quanto sarebbe accaduto, poco dopo la descrizione dell'importanza del gruppo, "organizzato in 19 societa"' il Pm Silvia Bonardi, che nelle indagini e nel processo ha rappresentato l'accusa, era passata a indicare il 1998, come l'anno quando le difficoltà in cui il gruppo si "dibatteva da anni", si "evidenziarono". E' poi negli anni successivi che viene "congegnato e posto in essere" quello che nella ricostruzione del pm - sostanzialmente accolta dal Tribunale - è "un disegno di spoliazione dalla massa fallimentare" delle "perle immobiliari del gruppo". Nel 2000, però a seguito di una verifica fiscale la Guardia di Finanza interrompe "tale disegno". E dalle indagini emergono "numerosi atti distrattivi" da parte "degli amministratori, di diritto e di fatto", finalizzati "a salvare elementi patrimoniali delle società destinate al fallimento, trasferendoli ad altre società o privati", obbligando di fatto gli organi delle diverse procedure fallimentari ad una continua "rincorsa" dei beni destinati alla garanzia patrimoniale dei creditori". Da allora l'inchiesta, il rinvio a giudizio, il processo e ora la sentenza.

Capitalia valuta le sospensioni
Il consiglio di amministrazione di Capitalia, già convocato per l'11 dicembre, esaminerà la sospensione del presidente Cesare Geronzi e del consigliere Roberto Colaninno ''dall'esercizio delle funzioni di amministrazione''. Lo rende noto in un comunicato la banca in seguito alla sentenza sul crac Italcase.