OMICIDIO CHIARA POGGI

Garlasco, Appello da rifareCassazione: processo incoerente

Depositate le motivazioni dell'assoluzione in Appello per Alberto Stati. Per gli ermellini il processo è metodologicamente non corretto, anche in caso di condanna

31 Ott 2013 - 19:31
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Nei confronti di Alberto Stasi non è possibile "pervenire a un risultato, di assoluzione o di condanna, contrassegnato da coerenza, credibilità e ragionevolezza". Lo scrive la Cassazione nelle motivazioni della sentenza che il 18 aprile ha riaperto il processo d'Appello per il delitto di Chiara Poggi. Per la Corte Suprema il verdetto emesso dalla Corte di Assise di Milano, il 6 dicembre 2011, segue uno "scorretto percorso metodologico".

Ad avviso della I Sezione penale della Suprema Corte, il verdetto di assoluzione di Stasi, emesso dalla Corte di Assise di Appello di Milano il 6 dicembre 2011, dall'accusa di omicidio volontario della sua fidanzata Chiara Poggi, ha "un approccio non coerente ai principi della prova indiziaria" e segue un "non corretto percorso metodologico". Inoltre gli elementi indiziari sono considerati in maniera isolata "e avulsi dal loro contesto".

Il processo non è corretto per le "modalità di analisi disgiunta e atomizzata di ciascun dato o elemento acquisito al processo''. Secondo gli Ermellini la sentenza assolutoria ha lasciato "senza risposta" tutte le obiezioni avanzate dalla Procura e relative alla "efferatezza" del delitto, alla "emotivita' esasperata" dell'omicida, alla "introduzione nell'abitazione dello strumento" utilizzato per l'omicidio, alle "criticità dei rapporti sessuali" tra Alberto e Chiara e alle conferme di tali criticità come "derivate dalle deviazioni pornografiche e pedopornografiche dell'imputato".

Quindi, nonostante Alberto Stasi abbia scelto in Appello il rito abbreviato, che limita fortemente l' integrazione di approfondimenti istruttori, la Cassazione, accogliendo il ricorso del procuratore di Milano e dei famigliari di Chiara Poggi, ha dato il via libera a una serie di "integrazioni probatorie" per fare luce sul delitto di Garlasco. In particolare, l'appello bis dovra' approfondire la mappature di tracce ematiche lungo la scala della cantina dell'abitazione di Chiara Poggi, l'esame del capello trovato in una delle mani della vittima, un ulteriore approfondimento del dna di Chiara Poggi trovato sui pedali della bicicletta di Alberto Stasi.

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