AUDIO DELLE REGISTRAZIONI

Concordia, il teste inguaia Schettino"Accelerò e urlò: ch'aggio combinate!"

Ripreso a Grosseto il processo a Francesco Schettino, unico imputato per il naufragio all'Isola del Giglio del 13 gennaio 2012

28 Ott 2013 - 14:26
 © Ap/Lapresse

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"Abbiamo urtato uno scoglio?" e poi: "Madonna ch'aggio combinate!": questa la voce di Francesco Schettino, tratta dagli audio che il pm ha fatto ascoltare in aula a Grosseto al processo sulla Costa Concordia. Sono state ricostruite le fasi dell'urto contro gli scogli con l'ufficiale Salvatore Ursino. "Di mia iniziativa andai sull'aletta sinistra" dove "mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri", aggiunge il testimone.

Il processo sul naufragio della nave Costa Concordia, ripreso a Grosseto, vede, tra gli altri, la testimonianza dell'ufficiale in addestramento Salvatore Ursino, presente in plancia di comando per tutta la navigazione della sera del 13 gennaio 2012, dal momento di salpare da Civitavecchia fino all'urto contro gli scogli del Giglio.

Ursino: "Schettino ordinò l'aumento della velocità" - Secondo quanto riferito da Ursino, Schettino ordinò di aumentare la velocità della Costa Concordia da 15 a 16 nodi, circa cinque minuti prima dell'impatto con gli scogli: "Schettino dette l'ordine di aumentare la velocità al vice Ciro Ambrosio", ha raccontato infatti l'ufficiale.

Ursino: "Ho visto gli scogli a una ventina di metri" - "E' insolito sentire un ordine di timone a dritta mentre si va a 16 nodi, perché la nave sbanda e si inclina su un lato determinando la possibile caduta oggetti e persone - ricorda Ursino, nel corso della testimonianza -. C'era qualcosa di strano" così "di mia iniziativa andai sull'aletta sinistra" dove "mi affacciai dalle vetrate: vidi gli scogli a una ventina di metri, con prora a dritta e poppa verso sinistra. D'istinto mi venne di dire che la poppa era impegnata a sinistra".

Sulla plancia della nave molti ospiti - Al momento dell'impatto con gli scogli, sulla plancia, luogo della nave solitamente riservato solo agli addetti ai lavori, "c'erano il primo maitre Antonello Tievoli, il maitre Ciro Onorato, l'hotel director Manrico Giampedroni, oltre che la ragazza moldava (Domnica Cemortan, ndr) che rimase sulla porta" ed "erano lì per ammirare il passaggio ravvicinato al Giglio", ha raccontato Ursino.

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