"Su querela revocabile passo indietro"
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Nella legge di conversione che ha dato il via libera alla norma sul femminicidio si è fatta "una parziale retromarcia" proprio "sulla scelta più significativa operata dal decreto legge in materia di atti persecutori e cioè quella relativa alla irrevocabilità della querela". Lo afferma la Cassazione. Anche lo strumento introdotto per delimitare i casi in cui la querela resta revocabile "non sembra funzionale allo scopo" e presenta dubbi interpretativi.