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Tommaso da Olera sarà Beato il 21 settembre

Il frate francescano sarà celebrato nella cattedrale di Bergamo da Angelo Amato; nato nel 1563 e semianalfabeta, scrisse il "Fuoco dʼamore", testo amato da Papa Roncalli e Giovanni Paolo II

Getty

Non solo Papa Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Questo 2013 infatti porterà, oltre alla santificazione dei due Pontefici, anche alla cerimonia di beatificazione del frate bergamasco Tommaso da Olera. Tommaso Acerbis, questo il suo nome di battesimo, fu autore del “Fuoco d'amore”, libro che colpì molto proprio Papa Roncalli e Karol Wojtyla.

Fra Tommaso diventerà Beato il prossimo 21 settembre proprio nella cattedrale di Bergamo, città strettamente legata alla Chiesa. Il frate nacque nel 1563 nel borgo di Alzano Lombardo e all'età di 17 anni lasciò casa per presentarsi al convento dei cappuccini di Verona, diventando poi consigliere dei vescovi e dei sovrani d'Austria. Nonostante la sua condizione di semianalfabetismo, Tommaso scrisse alcuni testi giunti fino ai giorni nostri tra cui, appunto, il “Fuoco d'amore”. Questo libro è stato per anni sul comodino del Papa Buono, mentre Giovanni Paolo II ha citato l'autore come esempio, come colui “che seppe mantenere nella fede cattolica nobili e contadini del 17 secolo”. Il vescovo Loris Capovilla, segretario di Giovanni XXXIII, ha spesso ricordato come il Papa “rileggesse frequentemente le pagine del Fuoco d'Amore, il libro di Tommaso”, oltre ad aver chiesto che gli venisse ripetutamente riletto anche negli ultimi giorni della sua vita.

Il religioso bergamasco sarà il primo francescano ad essere beatificato dal pontificato di Bergoglio e sarà celebrato dal cardinale Angelo Amato. Tramite le sue opere, Tommaso è diventato la guida spirituale per i Franciscan Friars of the Renewal, i Frati Francescani del Rinnovamento di New York. La sua beatificazione è stata ufficializzata dopo il riconoscimento di un miracolo datato 29-30 gennaio 1906. Si tratta della guarigione di Valerio Bortolo Valentino, un giovane proveniente dalla provincia di Vicenza colpito da ileo tifo, complicato da pneumonite ipostatica. Il 24 febbraio 2011 la guarigione è stata dichiarata «scientificamente inspiegabile» dalla Consulta medica della Congregazione dei santi e Benedetto XVI, nel maggio seguente, ne ha decretato la beatificazione.