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Processo Ruby, per il Pdl la condanna di Berlusconi non mette a rischio il governo

Per Daniela Santanché si tratta comunque di "una sentenza politica che con la giustizia non ha nulla a che fare"

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La condanna di Silvio Berlusconi al processo Ruby non avrà conseguenze sul governo: ne è convinta Daniela Santanchè, secondo la quale "la giustizia e il governo sono cose diverse". Per l'esponente del Pdl (per la quale comunque si tratta di "una vergogna, di una sentenza politica che con la giustizia non ha nulla a che fare"), "se il governo fa le cose che servono il nostro sostegno è senza se e senza ma".

Alfano: "Amarezza, ma andamo avanti" - "Ho chiamato il presidente Berlusconi per manifestargli la più profonda amarezza e l'immenso dolore di tutto il Popolo della Libertà, per una sentenza contraria al comune senso di Giustizia, al buon senso e peggiore di ogni peggiore aspettativa". Così il vicepremier e segretario del Pdl, Angelino Alfano, che spiega di aver invitato il leader del partito "a tenere duro e ad andare avanti".

Formisano (CD): "Il Pdl non affossi il Paese" - Per Nello Formisano, vicepresidente del Centro Democratico, "le vicende giudiziarie di Silvio Berlusconi e quelle del governo devono rimanere distinte e distanti. Le rappresaglie minacciate dal Pdl sono perfino più gravi della condanna per prostituzione minorile e concussione dell'ex presidente del Consiglio perché incidono sulla pelle degli italiani in crisi. Se il Pdl affossa il governo affossa il Paese. Se ne rendano conto".

Repetti (Pdl): "Sentenza mostruosa" - "Una sentenza mostruosa. Una pena addirittura più pesante di quella richiesta dal pubblico ministero, nonostante tutte le testimonianze dei diretti interessati a favore della difesa". Ne è convinta Manuela Repetti, del Pdl, che in una nota si chiede, nonostante Berlusconi abbia "sempre detto che il governo non sarà influenzato dalle sue vicende giudiziarie", come sarà possibile "continuare una serena collaborazione in un paese dove gli avversari politici vengono fatti fuori con la galera?".



Schifani (Pdl): "Colpevole senza vittime" - "Una sentenza abnorme e surreale, con un colpevole e nessuna vittima. D'altronde, aspettarsi dal tribunale di Milano una decisione favorevole al presidente Berlusconi è praticamente impossibile": così il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.

Romani (Pdl): "Assurdo accanimento" - "In un giorno come questo, non ci sono parole per descrivere l'assurdità dell'accanimento giudiziario che colpisce il nostro leader, il presidente Silvio Berlusconi, da quando ha deciso di impegnarsi politicamente per il suo, il nostro Paese. Si fa solo sempre più forte la determinazione di essergli vicino e combattere le sue battaglie politiche per il bene dell'Italia". Lo dichiara Paolo Romani, vice presidente del gruppo Pdl al Senato.

Carfagna (Pdl): "Ennesima prova dell'anomalia italiana" - "Al di là dell'esito del procedimento, che era atteso, oggi abbiamo una nuova prova dell'anomalia italiana: un processo sul nulla, senza una vittima, è stato utilizzato come strumento per spiare e delegittimare un leader politico": lo dice Mara Carfagna, portavoce dei deputati Pdl.

Gasparri (Pdl): "Un tentativo di massacro" - "Sono allibito dalle modalità del giudizio e dalla abnorme sentenza dei giudici di Milano. Oggi più che mai siamo con Silvio Berlusconi, denunciando la fase ulteriore di un attacco inaccettabile. A colpi di sentenza si vorrebbe demolire un nemico. Ma noi non potremo di certo subire inerti un tale tentativo di massacro": così Maurizio Gasparri, vice presidente del Senato.

Brunetta (Pdl): "Un atto eversivo" - "Questa sentenza fa paura. Fa paura non solo e non tanto perché cerca di assassinare moralmente e politicamente Berlusconi, ma perché mostra agli italiani in che mani sia oggi la giustizia". A sostenerlo è Renato Brunetta, presidente dei deputati del Pdl, secondo il quale "quello contro Berlusconi è un atto eversivo dei principi di legalità e del buon senso, sproporzionato e inaccettabile, messo in piedi da una parte della magistratura, ormai apertamente e sfacciatamente politicizzata".

Di Pietro (Idv): "Sentenze da rispettare" - "La legge è legge e le sentenze dei giudici devono essere rispettate. Anzi, dovrebbero essere rispettate se fossimo in un Paese serio e normale, ma siamo nell'Italia delle barzellette. Vediamo cosa riescono ad inventarsi questa volta per far passare in cavalleria anche quest'altra condanna". E' quanto afferma in una nota Antonio Di Pietro, leader dell'Italia dei Valori.

Il Pd: "Prendiamo atto" - "Il Partito Democratico prende atto della sentenza pronunciata dai giudici della quarta sezione del Tribunale penale di Milano nei confronti di Silvio Berlusconi. Come sempre, il Pd esprime rispetto per le decisioni, di qualunque segno siano, che la magistratura prende nella propria autonomia". Lo si legge in una nota del partito.

Salvini(Lega): "Giustizia irriformabile" - "La sentenza Ruby è la prova che la giustizia italiana è irriformabile": parola del segretario della Lega Lombarda, Matteo Salvini. "E' una sentenza - sottolinea - che aiuta Berlusconi più che danneggiarlo, e penso che il Governo debba cominciare a pregare".

Monti: "Confidiamo nel senso di responsabilità di Berlusconi" - "Confidiamo nel senso di responsabilità, già dimostrato in altre occasioni" e sul fatto che "Berlusconi sappia distinguere tra vicende, pur dure, ma di carattere personale" e quelle riguardanti la vita istituzionale del Paese. Lo ha detto il presidente di Scelta Civica, Mario Monti, al termine di un colloquio con il premier durante il quale, però, ha sottolineato che non è stato affrontato il tema di possibili riverberi sul governo della sentenza Ruby.