"Non mi ritiro a vita privata" dice tra la grande commozione e le ovazioni della folla. Decine di bambini "scortano" la Papamobile. Per il Conclave avanza l'ipotesi dell'11 marzo
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Benedetto XVI è entrato a bordo della Papamobile in Piazza San Pietro per la sua ultima udienza generale. Accolto dall'ovazione della folla - le persone prenotate erano 50mila - ha salutato e benedetto i fedeli, seguito da decine di bambini. Domani alle 20 la fine del pontificato, che sarà simboleggiata dalla chiusura del portone del Palazzo di Castel Gandolfo e dagli "svizzeri" che lasceranno la guardia.
"Sono commosso, vedo la Chiesa viva" - Le prime parole del pontefice sono state di commozione e improvvisate: "In questo momento il mio animo si allarga per abbracciare tutta la Chiesa sparsa nel mondo". Poi, "sono veramente commosso e vedo la Chiesa viva", ha aggiunto ringraziando di cuore i presenti.
"Momenti non facili, il Signore sembrava dormire" - Papa Ratzinger ha poi ripercorso l'inizio del suo pontificato. "Il 19 aprile del 2005 ho pensato: "Signore, che cosa mi chiedi? E' un peso grande quello che mi poni sulle spalle ma se Tu me lo chiedi sulla Tua parola getterò le reti" e "il Signore mi ha veramente guidato", ha affermato. Poi, ha parlato delle proprie crisi di uomo. In questi ultimi anni "il cammino della Chiesa ha avuto momenti di gioia ma anche momenti non facili" nei quali "le acque erano agitate, il vento contrario e il Signore sembrava dormire". Però, ha aggiunto di aver "sempre saputo che in quella barca c'è il Signore, la barca della Chiesa non è mia" e di avere "una grande fiducia nel Vangelo che è la forza della Chiesa".
"Rinuncia fatto grave ma deciso serenamente" - Dopo aver affermato che un Papa non è mai solo e lui non si è mai sentito solo nella guida della barca di Pietro, e aver ringraziato tutti i suoi collaboratori, il Pontefice ha parlato della sua storica rinuncia. "Ho fatto questo passo nella piena consapevolezza della sua gravità e anche novità, ma anche con una profonda serenità d'animo". Il Papa ha detto che "in questi ultimi mesi le forze erano diminuite" e di aver "chiesto a Dio" di "illuminarmi" per "prendere la decisione più giusta" per "il bene della Chiesa".
"Non abbandono la croce" - "Non abbandono la croce ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso", ha rassicurato i fedeli Benedetto XVI. Poi, dopo aver precisato che un Papa "non ha più alcuna privacy. Appartiene sempre e e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa", ha sottolineato: "Non ritorno alla vita privata". Non avrò "una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze, eccetera. Nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di San Pietro".
"Pregate per il mio successore" - Benedetto XVI ha avuto un pensiero anche per il suo successore: "Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell'Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito", ha voluto comunicare.
Standing ovation di un minuto, Papa commosso - Nell'udienza, in cui è apparso emozionato ma sorridente, il Papa è stato interrotto oltre una decina di volte dagli applausi. Al termine le sue parole sono state accolte con una standing ovation dei fedeli durata circa un minuto. Molti hanno ritmato con l'applauso delle mani il nome Benedetto acclamandolo.
Decine di bambini seguono la Papamobile - Da quella cinese a quella brasiliana, da quella giamaicana a quella statunitense e camerunense. Piazza San Pietro era un tripudio di bandiere di tutto il mondo, per accogliere l'ultima udienza di Benedetto XVI. All'ingresso del pontefice i fedeli hanno intonato canti, ballato e sventolano foulard. Decine di bambini si sono spostati in alcuni punti vuoti della piazza, utilizzati come vie di fuga, per seguire la Papamobile. Molti hanno urlato "Benedetto" e per i bimbi è diventato un gioco seguire il papa lungo il suo tragitto, dietro le transenne, per salutarlo.
Il Conclave già l'11 marzo? - Il Motu Proprio con le nuove regole pubblicato da Benedetto XVI ha aperto la strada a un anticipo del Conclave, che inizialmente era previsto per metà marzo a non meno dei canonici 15 giorni dall'avvio della sede vacante, e ora si delineano meglio le scadenze e le date possibili. Innanzitutto la convocazione delle Congregazioni generali dei cardinali, che precedono il Conclave, "partirà il primo marzo" e "verosimilmente esse non verranno convocate sabato 2 o domenica 3 marzo", ha spiegato ai giornalisti il portavoce vaticano padre Federico Lombardi. Quindi "potrebbero cominciare lunedì 4 marzo". E' pensabile che il confronto e le consultazioni tra i cardinali alle Congregazioni dureranno tutta la settimana. Sarà lo stesso Collegio a decidere, con voto a maggioranza, la data di inizio del Conclave. L'ipotesi più accreditata è che "l'extra omnes" possa essere pronunciato lunedì 11 marzo. Con un certo numero di votazioni al giorno, già nell'arco di quella settimana potrebbe esserci il nome del nuovo Papa, che potrebbe così già celebrare la messa di insediamento domenica 17 marzo.