COLD CASE

Giovane uccisa 25 anni fa a Torino, un indagato

Un ex compagno di università coetaneo di Giorgia Padoan, strangolata in casa nell'88, è stato iscritto nel registro degli indagati. Perquisita la sua abitazione. L'uomo era al di sopra di ogni sospetto

22 Feb 2013 - 10:41
 © LaPresse

© LaPresse

La squadra "Cold Case" della polizia di Torino ha riaperto un caso di omicidio di 25 anni fa. Un ex compagno di università, coetaneo della vittima, una studentessa ventenne, Giorgia Padoan, è stato iscritto nel registro degli indagati. Il 9 febbraio 1988 Giorgia venne trovata strangolata nel suo appartamento. Ora si apre la pista sull'uomo, incensurato e al di sopra di ogni sospetto, che avrebbe agito per raptus. Perquisita la sua abitazione.

Strangolata con una catena da bicicletta - Giorgia Padoan, studentessa di lingue, venne strangolata con una catena da bicicletta nel salotto di casa, nel popolare quartiere Barriera di Milano, dove viveva con la madre Ivana. Sicuramente conosceva il suo assassino, gli aveva aperto la porta e avevano bevuto un caffé assieme. La studentessa fu trovata senza vita dalla madre rincasando. Il corpo era seminudo e col pigiama strappato, anche se non era stata consumata alcuna violenza sessuale. L'appartamento era stato messo a soqquadro, forse per simulare un omicidio a scopo di rapina, e i rubinetti del gas della cucina erano stati aperti.

Un poliziotto tenace - Per 24 anni le indagini della polizia sembravano essersi fermate. Ma solo in apparenza perché la cattura dell'assassino era diventata un chiodo fisso per l'allora capo della squadra mobile Aldo Faraoni. Il dirigente, diventato poi questore, a luglio dell'anno scorso si era ripromesso di risolvere il caso prima di andare in pensione pochi giorni fa. Così, grazie al suo lavoro sostenuto dalle moderne tecnologie di indagine, potrebbe essere arrivata la svolta.

Lui adesso è un insegnante insospettabile - Il sospettato numero 1 sarebbe un ex compagno di studi della vittima, che oggi fa l'insegnante e ha 47 anni, due in più di quanti ne avrebbe la ragazza. Per l'uomo, al quale il pm Enrica Gabetta contesta il reato di omicidio volontario, non possono essere emessi provvedimenti di fermo in quanto è incensurato, dopo il fatto non è fuggito ed è improbabile che possa commettere un nuovo delitto.

Commenti (0)

Disclaimer
Inizia la discussione
0/300 caratteri