SISMA IN ABRUZZO

Crollo Casa dello studente, quattro le condanne

Pene fino a quattro anni e risarcimenti per due milioni ai parenti delle vittime. Sei gli assolti

16 Feb 2013 - 19:35
 © Ansa

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Tre condanne a quattro anni e una condanna a due anni e sei mesi. Questo il verdetto della sentenza di primo grado per il crollo della Casa dello studente dell'Aquila, simbolo della maxi inchiesta sul terremoto del 6 aprile 2009. Quattro persone sono state assolte perché il fatto non sussiste e due per non luogo a procedere. Nel crollo della residenza universitaria morirono otto persone.

La sentenza prevede poi un risarcimento danni in via provvisionale per circa due milioni di euro per i parenti delle vittime, molti presenti in Aula. Alla lettura del dispositivo commozione ma anche rabbia per una sentenza non ritenuta 'equa': "Gli studenti dovevano essere fatti uscire", ripetono parenti e amici che si aspettavano dieci condanne.

Condannati i tecnici del restauro - Quattro anni, come aveva chiesto il pm, per Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rossicone, tecnici autori dei lavori di restauro del 2000. Due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani. L'accusa per tutti e quattro è di omicidio colposo, disastro e lesione colpose. Per loro il giudice ha stabilito l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.

Sei gli assolti - Assolti perché il fatto non sussiste Luca D'Innocenzo, presidente Adsu dell'epoca, Luca Valente, nel 2009 direttore Adsu, Massimiliano Andreassi e Carlo Giovani, tecnici autori di interventi minori. Non luogo a procedere per Giorgio Gaudiano, che negli anni '80 ha acquisito la struttura da un privato per conto dell'Ateneo aquilano, e Walter Navarra, che ha svolto lavori minori in passato: per loro, che avevano scelto il giudizio ordinario, il processo era nella fase dell'udienza preliminare.

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