Brutte abitudini

Assenteismo "infesta" il Comune di Modica:Registrati 106 casi su 126 dipendenti

Rinviato a giudizio per truffa l'85% del personale dell'amministrazione locale. Timbravano il cartellino e poi uscivano per le faccende private. Oppure si facevano timbrare da altri mentre loro non si presentavano neppure al lavoro

21 Nov 2012 - 08:44
 © Dal Web

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Ben 106 persone, dipendenti del Comune di Modica, nel Ragusano, pari all'85% del personale, sono state rinviate a giudizio per truffa. Avrebbero avuto l'abitudine di timbrare il cartellino e poi uscire per dedicarsi ad attività private. Oppure di timbrare per colleghi assenti. Le indagini sono scattate nel 2009 da parte della guardia di finanza e della polizia. Agenti in borghese hanno osservato i vari comportamenti e sono scattate le denunce.

Gli agenti, confusi tra gli utenti dei servizi dell'amministrazione, hanno osservato per mesi il comportamento dei dipendenti comunali e, su disposizione della Procura della Repubblica, in collaborazione con la polizia scientifica di Catania, sono state installate alcune telecamere nascoste in prossimità delle macchine bollatrici e degli ingressi al palazzo.

I finanzieri hanno anche pedinato i dipendenti che, dopo aver timbrato, si allontanavano dal posto di lavoro. Dalle immagini delle videocamere e dai pedinamenti è uscito un corposo dossier raccolto in 52 dvd. Così, sono emersi veri e propri gruppi organizzati, che si scambiavano il "favore" di timbrarsi a vicenda il badge. In molti, poi, si facevano pagare ore di straordinario notturno o festivo mai effettuate. Altri ricevevano il buono pasto relativo a giorni in cui non erano in servizio.

Un dipendente passava intere mattinate al bar o dal parrucchiere e un altro trascorreva le ore di servizio chiuso in macchina ad ascoltare musica o faceva visita agli amici.

Dopo la conclusione delle indagini, con un bliz, nel maggio 2011, la polizia ha sequestrato documenti, certificati di ferie, di riposi compensativi e di malattia, smascherando quei dipendenti che timbravano più di un cartellino o non erano sul luogo di lavoro nonostante figurassero presenti. Per 86 di loro il procuratore capo, Francesco Puleio, aveva chiesto, già nel maggio del 2011, gli arresti domiciliari e la sospensione dell'esercizio di pubblico servizio degli indagati, ma il gip ha rigettato entrambe le richieste perché riteneva che che la condotta degli indagati non fosse "sintomatica di particolare pericolosità sociale".

Il sindaco: "Non fare di tutta l'erba un fascio"
Il Comune di Modica si ritiene "parte offesa" e si costituirà parte civile. Lo afferma il sindaco, Antonello Buscema, mentre aggiunge che i provvedimenti disciplinari sono già stati avviati. Ma la sospensione dal servizio resterà congelata nella maggior parte dei casi in attesa della conclusione del processo. Il primo cittadino invita però a "non fare di tutta l'erba un fascio".

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