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Vatileaks, possibile grazia del Papa a Gabriele

Secondo il portavoce padre Federico Lombardi, per il maggiordomo, condannato a 18 mesi per il furto di documenti, potrebbe arrivare il perdono del Pontefice. Intanto spuntano i nomi di altri due cardinali

Ansa

Per il maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, condannato a 18 mesi per il caso Vatileaks, potrebbe arrivare il perdono del Pontefice: il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ha infatti ventilato l'ipotesi di una grazia papale. Intanto dalla sentenza, pubblicata oggi, spuntano i nomi di due altri cardinali: l'indiano Ivan Dias e lo svizzero Georges Marie Martin Cottier che la difesa del maggiordomo aveva chiesto di ascoltare.

"La grazia del Papa a Paolo Gabriele è sempre possibile, il Pontefice può decidere in qualsiasi momento ma non c'è ancora nulla di deciso in proposito", ha precisato padre Lombardi, durante un briefing con la stampa nel quale ha spiegato alcuni aspetti del dispositivo della sentenza. Lombardi ha spiegato che, in ogni caso, Gabriele sconterebbe eventualmente la pena in Vaticano e non in Italia.

Nelle motivazioni della sentenza si legge che il collegio giudicante ritiene "di dover osservare come l'azione posta in essere dal Gabriele sia in realtà lesiva nell'ordinamento vaticano della persona del Pontefice, dei diritti della Santa Sede, di tutta la Chiesa cattolica e dello Stato della Città del Vaticano; così come tale azione è stata oggettivamente lesiva di diritti ed interessi di persone fisiche ed istituzioni, da cui i documenti illegalmente sottratti pervenivano od a cui erano diretti".

"In particolare - si afferma - l'azione del Gabriele ha violato non solo il fondamentale diritto alla buona fama e alla riservatezza di tutti i soggetti coinvolti, ma anche il segreto proprio degli atti di un soggetto sovrano".

Emergono i nomi di altri due cardinali
Nella sentenza spuntano i nomi di due altri cardinali: l'indiano Ivan Dias, prefetto emerito della Congregazione della Dottrina della Fede, e lo svizzero Georges Marie Martin Cottier, teologo emerito della Casa Pontificia dei quali, si legge, la difesa del maggiordomo aveva chiesto fossero ascoltati dalla Commissione Cardinalizia di indagine presieduta dal cardinale Julian Herranz. Una richiesta, scrivono i giudici, esorbitante dai poteri del Tribunale.

I nomi dei due cardinali si aggiungono a quelli degli italiani Angelo Comastri, vicario del Papa per la Città del Vaticano e arciprete della Basilica di San Pietro, e Paolo Sardi, già citati nel corso del dibattimento, in quanto Paolo Gabriele ha dichiarato di aver parlato con loro e aveva lasciato capire di esserne stato in qualche misura suggestionato. Circostanza che, per quanto lo riguarda, il cardinale Comastri ha definito "una menzogna".

Mille euro le spese per il processo
Il processo contro il maggiordomo infedele Paolo Gabriele è costato mille euro. A questa cifra, ha informato il portavoce vaticano Federico Lombardi, sono ammontate le spese processuali che hanno portato alla condanna per furto di documenti riservati dall'appartamento papale.