Stop all'Afo5

Ilva, Clini: "Stop all'altoforno 5 e copertura parchi. Interventi per miliardi di euro"

Taranto, il ministro ha illustrato il contenuto della nuova autorizzazione integrata ambientale

12 Ott 2012 - 20:59
 © LaPresse

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L'Ilva dovrà fermare l'altoforno Afo5 e provvedere al suo rifacimento entro il 30 giugno 2014. Lo ha reso noto il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, illustrando la nuova autorizzazione integrata ambientale (Aia). "La produzione dello stabilimento - ha aggiunto Clini - è limitata a 8 milioni di tonnellate di acciaio l'anno. Entro due mesi la società dovrà inoltre presentare il progetto di copertura dei parchi".

Copertura parchi entro 2 mesi
Tra gli interventi strutturali da avviare entro il 2013 ci sono la rete di idranti, gli sparanebbia, la copertura completa dei nastri e la copertura del calcare. Entro due mesi dal provvedimento di Aia, l'Ilva deve presentare il progetto di copertura dei parchi, che andranno riposizionati in un fascia di rispetto pari a 80-100 metri.

"Interventi di bonifica costeranno miliardi"
Il costo degli interventi di adeguamento dell'azienda pugliese non è stato rivelato: "Non sono in grado di dare un numero - ha dichiarato Clini -. Mi pare evidente che parliamo di miliardi e non di milioni, di costi molto ma molto più importanti dei 400 milioni che l'azienda aveva prospettato".

"Trattativa non facile"
Delle trattative per giungere all'Autorizazione integrata ambientale (Aia)Clini ha riferito che "non è stata una passeggiata. Ma abbiamo avuto un confronto continuo con l'Ilva. Dopo l'incarico affidato a Ferrante il rapporto tra amministrazione e azienda è radicalmente cambiato".

"Auspico soluzione non conflittuale" Inoltre, "le procedure Aia - ha proseguito il ministro - non interferiscono con l'azione della magistratura. Le prescrizioni del gip e della procura sono sotto la loro responsabilità. Auspico - ha aggiunto Clini - che si possa trovare una soluzione non conflittuale".

"Lavoriamo a piano di protezione salute"
Per quanto riguarda le condizioni della popolazione che vive nelle zone adiacenti gli stabilimenti, "stiamo lavorando, di concerto con l'Istituto Superiore di Sanità, l'Organizzazione Mondiale della Salute e il ministero della Salute, a un piano per la protezione della salute in collaborazione con la Regione", ha specificato Clini, parlando di una possibile "struttura ad hoc".

"Limitare subito produzione a 8mln tonnellate l'anno"
"Tra le azioni da adottare subito" è necessario che "la produzione dello stabilimento sia limitata a 8 milioni di tonnellate di acciaio l'anno, invece di 15 milioni", ha illustrato ancora il titolare dell'Ambiente.

Procura-Ilva, posizioni distanti
Le posizioni della Procura di Taranto e dell'Ilva tuttavia restano distanti. Per i magistrati l'altoforno 5, il più grande degli impianti sequestrati, ma anche il più grande d'Europa, che copre circa il 40% della produzione dello stabilimento tarantino, deve essere spento entro il 30 giugno 2014. Mentre l'Ilva ha previsto lo stop entro il 2015. Inoltre, i pm ritengono inadeguate le risorse finanziarie messe a disposizione dall'azienda: dei primi 400 milioni di euro promessi, solo 146 sono stati di fatto stanziati. Una cifra minima rispetto ai costi delle procedure di spegnimento e di risanamento del siderurgico tarantino stimati nell'ordine dei 10 miliardi di euro.

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