Vincenzo Maruccio, già assessore della giunta Marrazzo, avrebbe distratto fondi destinati al gruppo consiliare per 781mila euro: "Non ho nulla da nascondere, chiarirò tutto". Il leader dell'Italia dei Valori Di Pietro lo "costringe" alle dimissioni: "Prima cosa: fare pulizia"
Il capogruppo dell'Italia dei Valori alla regione Lazio, Vincenzo Salvatore Maruccio, indagato per peculato, si è dimesso da tutti gli incarichi su invito di Antonio Di Pietro, leader del partito. Secondo l'accusa si sarebbe appropriato di 781mila euro dei fondi destinati al partito: "Risorse usate per attività politica" si è difeso. L'inchiesta è scattata in seguito a una segnalazione della Banca d'Italia.
L'ufficio di Maruccio nella sede del Consiglio regionale del Lazio, in via della Pisana, e l'abitazione del segretario regionale dell'Italia dei Valori, sono stati oggetto di perquisizione da parte della guardia di finanza.
Agli inquirenti risulterebbero prelievi dai due conti intestati alla sezione laziale dell'Italia dei Valori per 781mila euro: 581mila prelevati con bonifici e finiti su cinque conti correnti intestati a Maruccio e 200mila in contanti. Per il procuratore aggiunto Alberto Caperna e per il pm Stefano Pesci, i prelievi non hanno una causale o hanno una giustificazione generica come "anticipo spese".
"Chirarirò tutto, non ho nulla da nascondere"
L'ex capogruppo dell'Idv al Consiglio regionale del Lazio si difende dalle accuse di peculato: "Non ho nulla da nascondere - ha dichiarato dopo aver presentato le dimissioni - Chiarirò tutto: le risorse del gruppo sono state utilizzate da me solo per fare attività politica.
"Affronterò l'iter processuale da privato cittadino"
In una lettera indirizzata al leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, Vincenzo Maruccio ha spiegato le ragioni che lo hanno convinto ad accettare l'invito a lasciare i suoi incarichi: "Preferisco affrontare da privato cittadino l'iter processuale certo di dimostrare la mia estraneità".
Dimissioni dopo l'ultimatum di Di Pietro
"Vincenzo Salvatore Maruccio si è dimesso dalle cariche di consigliere regionale, coordinatore, capogruppo e dal partito". Lo ha annunciato il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro che, ricevuta la notizia dell'indagine, aveva chiesto a Maruccio un passo indietro immediato: "Gli avevamo chiesto di rispondere entro tre ore. Ha risposto in tre minuti. Questa è la risposta concreta quando interviene la magistratura. Ci auguriamo che tutti gli altri partiti facciano così. Quando qualcuno è indagato, si dimetta e vada dal magistrato. La prima cosa che ho pensato questa mattina è fare pulizia".
A settembre diceva: "Noi fuori dal calderone"
Sul sito web di Vincenzo Maruccio campeggiano ancora le sue dichiarazioni sullo scandalo che ha travolto il Pdl e portato alle dimissioni del governatore della regione Lazio Renata Polverini: "I consiglieri regionali del gruppo Idv non hanno avuto emolumenti in più rispetto a quelli previsti della legge. Quei fondi servivano per attività politica. Oggi non ci stiamo a sentirci inclusi in un calderone" aveva detto Maruccio - E' poco quello che stiamo facendo, è acqua fresca - aveva aggiunto riferendosi ai tagli in programma -. Noi chiediamo questa discussione da mesi: nell'ultimo assestamento di bilancio sono stati respinti emendamenti dell'Idv per la trasparenza".
Marrazzo lo nominò assessore
Vincenzo Maruccio è stato assessore della giunta guidata dall'ex governatore Piero Marrazzo. Dapprima con delega alla tutela dei consumatori e alla semplificazione amministrativa, poi ai Lavori pubblici. Dopo la caduta del Consiglio, si è candidato risultando il primo degli eletti della lista Idv alle elezioni del 2010. Nominato capogruppo del partito di Di Pietro, è entrato anche in commissione Bilancio.
Fondi ai gruppi, possibili nuovi sviluppi
Movimenti sospetti sui conti di Maruccio hanno convinto la Banca d'Italia a segnalare alla Guardia di Finanza la posizione del capogruppo Idv. L'indagine, seppur distinta rispetto a quella che ha portato in carcere l'ex capogruppo del Pdl Franco Fiorito, riguarda sempre fondi destinati ai gruppi. E presto potrebbero esserci nuovi sviluppi dal momento che Fiorito ha esplicitamente detto agli inquirenti che il sistema della "spartizione riguardava tutti" aggiungendo che era "prassi anche negli altri gruppi" il cumulo delle cariche utile a lievitare gli emolumenti.