Elogio del premier alla regione colpita dal terremoto durante l'inaugurazione di un nuovo stabilimento Barilla a Rubbiano di Solignano (Parma): "La voglia di rinascere è grande"
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"La voglia di rinascere è enormemente grande in Emilia-Romagna". Così il premier Mario Monti, parlando a Rubbiano di Parma all'inaugurazione di un nuovo stabilimento Barilla. "Una terra messa a dura prova - ha detto riferendosi al terremoto che ha devastato la zona - la cui reazione sta destando ammirazione in Italia e nel mondo".
Poi il premier lancia un messaggio alla politica parlando di come il Paese può uscire dalla crisi: l'accento è caduto sulla coesione. "La coesione è la parola chiave di questo momento", ha detto Monti. "E non mi riferisco al governo che per questioni particolari ha una coesione maggiore di governi passati, ma al mondo politico, tanto bistrattato non sempre a torto, ma che dà prova di grande coesione".
"L'Europa ammira la nostra coesione"
Il resto d'Europa ci sta guardando per come la popolazione italiana sta reagendo ad una prova dura, dando prova d'appartenenza a un Paese che sta cambiando, e cambiando in bene", ha ribadito il premier Mario Monti nel suo intervento. "Lo dico a bassa voce, perché non vorrei che fosse un incantesimo che si dissolve, ma vedendo quello che sta avvenendo in Grecia e in Spagna devo dire che l'Italia, che è stata sottoposta a tensioni sociali rilevanti, perché rilevanti erano gli squilibri ai quali in tempi brevi dovevamo porre rimedio, sta reagendo dando prova di appartenenza ad un Paese".
"Ancora da lavorare, ma siamo sulla buona strada"
"C'è ancora da lavorare, ma siamo sulla buona strada". Il presidente del Consiglio prende a prestito una frase della famiglia Barilla per descrivere il momento che sta attraversando l'Italia. "Il Paese si sta rendendo conto - ha detto - che sta cambiando e lo sta facendo per il meglio. Andiamo avanti, andiamo avanti tutti".
"L'industria italiana è seconda solo a quella tedesca"
"Tra le principali economie europee, l'Italia è seconda solo alla Germania per incidenza del settore industriale sul valore aggiunto complessivo, nonostante la crisi e la progressiva perdita della competitività dell'economia italiana nel decennio precedente la crisi", ha poi sottolineato il premier. "Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie per crescere".