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Lavoro, Inail: nel 2011 morti bianche a -5,3%
Tra le aziende controllate irregolari 85 su 100

Napolitano: "Ci vuole nuovo impegno per superare le carenze per la tutela della salute"

Ansa

Nel 2011 i morti sul lavoro sono stati 920, il numero più basso mai registrato, in ulteriore calo del 5,4% rispetto ai 973 dell'anno precedente. Lo comunica l'Inail presentando il rapporto annuale. In calo anche il totale degli infortuni sul lavoro denunciati all'Istituto: 725mila, in flessione del 6,6% rispetto ai 776 mila del 2010. Inoltre, sempre nel 2011, su 21.201 aziende controllate, l'85,59% è risultata irregolare.

Se il dato generale risulta in miglioramento, sono però in crescita le morti bianche al femminile: tra le lavoratrici aumentano infatti i decessi, che passano dai 78 casi del 2010 ai 90 del 2011, con un incremento del 15,4%, secondo il rapporto, che è stato presentato a Montecitorio.

E' il Nord a detenere il triste primato degli infortuni, con il 60% del totale che si verificano proprio nelle regioni del Settentrione. Lì, dice il docuemnto, "si concentra il 60% degli infortuni, trattandosi d'altronde del territorio a maggiore densità occupazionale (52% degli occupati nazionali nel 2011)". La Lombardia risulta la regione con il maggior numero di denunce di infortunio (127.007 casi). Seguono l'Emilia Romagna, con 99.713 casi, e il Veneto, con 81.217: nelle tre regioni si concentra il 42% del totale.

Malattie professionali, crescono le denunce
Aumentano inoltre le denunce della malattie professionali, che passano dalle 42.465 del 2010 alle 46.558 del 2011, 4mila in più in un anno (+9,6%), oltre 17mila in più rispetto al 2007. "La sensibilizzazione - continua il documento - di datori di lavoro, lavoratori, medici di famiglia e patronati ha dato l'innesco a un fenomeno di emersione delle malattie 'perdute', attenuando lo storico fenomeno di sottodenuncia (a causa sia dei lunghi periodi di latenza di alcune patologie che della difficoltà di dimostrarne il nesso causale con l'attività lavorativa)".

Napolitano: "Più attenzione alla salvaguardia dei lavoratori"
Giorgio Napolitano lancia al riguardo il suo monito: "Pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori".

"In occasione della presentazione del rapporto annuale dell'Inail - si legge nel messaggio - il Capo dello Stato esprime il suo vivo apprezzamento per la stesura di un documento che contiene dati di grande rilevanza, meritevoli di una approfondita riflessione a livello sociale ed economico".

"Pur in presenza di una flessione del fenomeno negli ultimi anni - prosegue - si conferma la necessità di superare le carenze e contraddizioni da tempo rilevate nelle azioni volte alla salvaguardia della salute dei lavoratori e nella diffusione degli strumenti di sicurezza sui luoghi di lavoro".

"Una ulteriore riflessione - dice ancora nel testo - merita l'accertato tasso di crescita delle denunce per malattie professionali: un fenomeno che sta emergendo anche in virtù di una migliore sensibilizzazione sul tema e che merita la più attenta vigilanza considerata la natura spesso silente di patologie fatali".

"In questo spirito - si conclude - e nella considerazione che l'Inail con la sua attività concorre fattivamente alla maturazione di una più diffusa sensibilità ai temi della tutela della salute e della integrità fisica dei lavoratori, il presidente Napolitano invia a lei e a tutti i partecipanti un sentito augurio di un buon lavoro".

Troppe aziende irregolari
Il rapporto rivela poi che tra le 21.201 aziende controllate nel 2011, 18.145, cioè l'85,59%, sono irregolari. Tra tutte le imprese sottoposte a verifica, il 63% sono aziende del terziario e il 32% del settore industria. Il presidente dell'Inail, Massimo De Felice, sottolinea che "l'alta percentuale denota l'efficienza dei sistemi di scelta, della procedura cosiddetta di 'business intelligence' che individua gli insiemi da controllare". Inoltre, sono stati regolarizzati 48.716 lavoratori (nel 2010 erano stati 56.751), di cui 41.207 irregolari e 7.509 in nero (4.426 nel terziario, 2.675 nell'industria). I premi omessi accertati ammontano a quasi 57 milioni di euro, l'8,6% in più rispetto all'importo accertato nel 2010; i premi incassati a seguito dei verbali ispettivi ammontano a circa il 68% dell'importo accertato.

Meno infortuni tra gli stranieri
Risulta poi che sono in calo gli infortuni sul lavoro per i lavoratori stranieri, che passano dai 119.396 del 2010 ai 115.661 del 2011, con un calo del 3,1%. In lieve flessione anche i casi mortali: 138 casi l'anno scorso contro i 141 del 2010. Gli infortuni degli stranieri rappresentano il 15,9% degli infortuni complessivi, quelli dei soli extracomunitari, invece, l'11,7%. Se si considerano i casi mortali, le percentuali sono rispettivamente del 15% e del 18%. Per quanto riguarda il numero dei lavoratori stranieri assicurati, nel 2011 sono stati circa 3 milioni, l'1,3% in più dell'anno precedente e il 17,8% in più rispetto al 2007. La comunità più colpita è quella dei romeni, con il 16,6% del totale degli infortuni agli stranieri.