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Melania, nessuna prova diretta
ma tutti gli indizi portano a Parolisi

Il Tribunale del Riesame ha detto no alla scarcerazione del caporal maggiore. Ecco le motivazioni

LaPresse

Salvatore Parolisi deve restare in carcere: potrebbe uccidere ancora e inquinare il quadro probatorio.

Il Tribunale del Riesame dell'Aquila ha rigettato la richiesta dei difensori del caporal maggiore, accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea. I giudici, pur affermando l'inesistenza di una “prova diretta che comprovi la responsabilità dell'indagato”, confermano la validità dell'impianto accusatorio.

Movente da ricercare nella relazione con Ludovica
Il quadro indiziario inchioda Parolisi. E' quanto emerge dalle 23 pagine di motivazioni depositate dagli stessi giudici, i quali ipotizzano anche il movente dell'uxoricidio: “Parolisi appare come l'autore dell'omicidio della moglie, per cause legate al deflagare della sua situazione familiare e sentimentale in relazione al rapporto con Ludovica Perrone”.

Melania conosceva bene il suo assassino
Secondo i magistrati non può che essere stato Parolisi ad uccidere Melania Rea: “Il suo assassino era persona da lei ben conosciuta – si legge nelle motivazioni – e con la quale aveva un rapporto di estrema confidenza”. La donna è stata ritrovata con gli slip abbassati e, per gli inquirenti, l'abbassamento degli stessi è stato “opera spontanea”, “non essendovi stata trovata traccia alcuna dell'opera di terzi”. L'assassinio di Melania aveva dunque un rapporto molto intimo con lei. Dalle indagini, però, emerge chiaramente come la donna non avesse alcuna relazione extraconiugale.

Tracce del DNA di Parolisi in bocca
Anche la modalità dell'omicidio fanno pensare a Parolisi. Tracce del suo Dna sono state ritrovate nella regione labiale e dell'arcata dentaria della moglie. Il contatto deve risalire a pochissimo prima della morte altrimenti cibo, bevande o la deglutizione avrebbe fatto sparire tali tracce. Secondo il Tribunale, queste tracce potrebbero svelare il gesto con cui “l'assassino metteva la mano sulla bocca della vittima all'atto di colpirla con il coltello alla gola”.

Non rilevante il Dna femminile sotto l'unghia 
Uno dei punti chiave della memoria difensiva di Parolisi riguarda il ritrovamento di Dna femminile sotto l'unghia di Melania. I giudici, però, non ritengono influente questo aspetto: "Non sembra avere particolare rilevanza la presenza di Dna femminile sotto l'unghia dell'anulare sinistro della Rea, che potrebbe dipendere da molteplici fattori. A differenza del Dna nella regione labiale, la presenza sotto l'unghia potrebbe risalire a diverso tempo prima rispetto all'omicidio".

Modalità tipiche del delitto passionale
Inoltre “l'omicida la colpisce numerosissime volte, e ciò è tipico di chi è stato legato da un rapporto di amore-odio con la vittima”. In più “la Rea viene lasciata agonizzante e senza infliggerle il colpo di grazia”. Secondo i giudici, “un terzo estraneo non si sarebbe così comportato”.

Depistaggio non immediato
A complicare la posizione di Parolisi sono anche le modalità di depistaggio, avvenute solo in un secondo momento: “Anche questo è segno presumibile del fatto che , nel momento dell'azione criminosa, l'omicida non ebbe la lucidità immediata di porre in essere la macabra messa in scena sul cadavere, poi realizzata dopo, solo a mente fredda”.

Il movente economico
I magistrati si dicono convinti del fatto che, tra Salvatore e Melania, la situazione sentimentale fosse difficile. Proprio qui andrebbe cercato il movente: “La Perrone lo aspettava affinché passasse le vacanze di Pasqua con lei mentre la moglie nulla immaginava di tutto questo, e si preparava a passare il periodo pasquale con il marito”. L'albergo già prenotato ad Amalfi e l'organizzazione dell'incontro con i genitori di Ludovica fa pensare a qualcosa di più importante di una semplice scappatella. Parolisi, sempre secondo il Tribunale del Riesame, “non intravedeva una razionale via di uscita”. La separazione da Melania, infatti, avrebbe avuto conseguenze economiche importanti per l'uomo: “La separazione dalla moglie, casalinga senza attività lavorativa, e con una figlia piccola da mantenere, avrebbe comportato per lui una situazione economica estremamente difficile”.