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Don Seppia, dubbi per alcune telefonate hard

Genova, chiamate scurrili e blasfeme dalla sua canonica

Ansa

Su don Riccardo Seppia, il prete arrestato con l'accusa di violenza sessuale su minore e cessione di stupefacenti, si concentrano altri sospetti.

Nel 1994 un medico nel Levante genovese denunciò una serie di telefonate a contenuto erotico verso i propri figli. Gli investigatori accertarono che le telefonate erano partite dall'apparecchio di don Riccardo, all'epoca viceparroco. Delle indagini non si seppe più nulla.

L'episodio è stato portato alla luce da Il Giorno. Il telefono in questione venne messo sotto controllo. Gli investigatori scoprirono che le telefonate blasfeme e volgari partivano dalla parrocchia di San Pietro, dove allora don Riccardo era viceparroco. Dopo la denuncia ai carabinieri, non vi furono più telefonate. La curia genovese decise allora di trasferire il sacerdote.

 Verrà trasferito stasera dal carcere di Marassi alla casa circondariale di Sanremo don Riccardo Seppia. Era stato lo stesso parroco a chiedere al direttore del carcere di Marassi di essere trasferito: nonostante il prete sia in una cella della sezione protetti, gli altri detenuti lo hanno insultato e minacciato più volte. Don Seppia domenica non ha preso parte alla messa celebrata dal cappellano del carcere, che pure avrebbe incontrato più volte, nella cella e nel suo studio, il sacerdote sospeso dalla curia.