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Lampedusa, 250 immigrati dispersi in mare

In salvo una cinquantina, primi naufraghi arrivati a Lampedusa

LaPresse

Tragico bilancio del naufragio nel Canale di Sicilia.

In tutto erano 300 gli immigrati caduti in mare nella notte mentre venivano soccorsi al largo di Lampedusa. Una cinquantina le persone recuperate, mentre continuano le ricerche. I trecento immigrati, tutti dell'Africa subsahariana, avevano chiesto soccorso tramite telefono satellitare. Si temono molti morti. Il barcone era partito due giorni fa dalla Libia.

Dei primi naufraghi giunti a Lampedusa, tre sono stati trasferiti in barella sulle ambulanze, gli altri sono stati trasportati con gli autobus direttamente nei centri di accoglienza nell'attesa di essere trasferiti. Anche una donna incinta tra le vittime del naufragio. Michele Prosperi di Save The Children che l'ha potuta vedere, ha riferito che la donna è in "avanzato stato di gravidanza". La donna è stata accompagnata in ambulanza al poliambulatorio dell'isola. Secondo Prosperi, gli immigrati soccorsi "erano tutti stremati e senza un filo di voce". A tutti sono stati forniti delle coperte termiche nelle quali si sono avvolti prima di salire sul pullman.

Tre naufraghi sono stati salvati da un peschereccio di Mazara del Vallo (Trapani) impegnato in operazioni di pesca nel Canale di Sicilia.

Molte donne e bambini tra le vittime
Tra i naufraghi ci sarebbero molte donne e bambini, hanno riferito i primi clandestini giunti a Lampedusa. "Temiamo che molti possano essere morti", ha detto una persona che sta seguendo le operazioni di soccorso. L'equipaggio dell'elicottero della Guardia di finanza accorso sul posto ha confermato di aver visto in mare, nell'area dove il barcone dei migranti è naufragato, decine di cadaveri. "Abbiamo sperato di vedere qualcuno che alzasse il braccio - dicono - ma non è accaduto. Tra i cadaveri, difficili da quantificare, anche corpicini di bambini". Secondo quanto riferito dal Comando generale delle Capitanerie di porto, i duecento profughi, tutti dell'Africa subsahariana, si trovavano su un barcone che aveva chiesto aiuto alle autorità maltesi e, su richiesta di queste ultime, erano partite da Lampedusa due motovedette della Guardia Costiera e un elicottero della Guardia di Finanza.

Il barcone naufragato, lungo 13 metri circa, era partito due giorni fa da Zuwarah, in Libia, come ha detto la Guardia Costiera italiana. Secondo quanto riporta la Capitaneria di Porto, le autorità maltesi, una volta ricevuto l'sos, avrebbero a loro volta chiesto aiuto nella notte quando hanno saputo che un barcone stava imbarcando acqua, ma senza dichiarare l'emergenza. All'arrivo sul posto della motovedetta pare che i profughi abbiano iniziato ad agirtarsi fino a che l'imbarcazione si è rovesciata.

Giunta sul posto alle quattro circa di mattina, la prima delle motovedette ha intercettato il barcone alla deriva in una situazione di grave pericolo. "Il mare molto agitato (stato quattro) e la concitazione a bordo del barcone hanno reso vano ogni tentativo di trarre in salvo gli immigrati, finiti in acqua nel corso delle operazioni di soccorso", spiegano alle Capitanerie di Porto.

Fino ad ora sarebbero 20 i cadaveri avvistati nell'area del naufragio, circa 250 i dispersi e 53 le persone tratte in salvo. Nelle ricerche sono impegnate tre motovedette, un aereo e un elicottero della Guardia Costiera e un aereo maltese, oltre a un motopesca di Mazara del Vallo che è stato dirottato nella zona.

Forse nessuno scafista, solo Gps
L'imbarcazione naufragata al largo di Lampedusa era probabilmente senza scafista. E' questa l'ipotesi del comandante della Capitaneria di porto di Lampedusa, Antonio Morana, il quale spiega che i gestori di questi traffici "potrebbero limitarsi a programmare la rotta attraverso il Gps" e lasciare che i barconi arrivino a destinazione senza alcun altro supporto. "Non si possono far partire duecento persone con questo mare - si dispera il comandante Morana -. Nell'area del naufragio le onde sono alte tre metri".

La Russa: caserme per gli immigrati
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha annunciato che per affrontare l'emergenza immigrazione, il Viminale ha richiesto luoghi "come caserme, dove poter alloggiare persone senza bisogno di tende". Entrando a Palazzo Chigi, La Russa ha aggiunto che "è stata chiesta una tipologia diversa di siti militari per ospitare gli immigrati: non luoghi aperti dove allestire tendopoli, ma siti recintati".

Sbarchi, 25.800 immigrati da gennaio
Fino ad oggi sono sbarcati 25.800 immigrati dall'inizio dell'anno: 2.300 provenienti dalla Libia, gli altri dalla Tunisia. Il dato è emerso nel corso della riunione a Palazzo Chigi della cabina di regia tra governo, Regioni e altri enti locali sull'emergenza immigrazione.