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Appalti G8: Balducci e Anemone condannati, assolto Bertolaso

Condannati anche lʼex generale Gdf Francesco Pittorru e lʼex provveditore alle opere pubbliche della Toscana, Fabio De Santis. Bertolaso: "Questa è una doppia assoluzione"

Appalti G8: Balducci e Anemone condannati, assolto Bertolaso - foto 1
lapresse

Quattro condanne per associazione a delinquere, 12 tra assoluzioni e prescrizioni nel processo a Roma sugli appalti del G8.

Assolto l'ex capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso "perché il fatto non sussiste". Condannati a 6 anni e 6 mesi l'ex presidente alle opere pubbliche Angelo Balducci, a 6 anni l'imprenditore Diego Anemome, a 4 anni l'ex generale Gdf Francesco Pittorru, a 4 anni e mezzo l'ex provveditore opere pubbliche Toscana, Fabio De Santis.

Tra le posizioni che hanno usufruito della prescrizione nel processo per gli appalti del G8 della Maddalena ci sono tutti quegli imputati che erano accusati di corruzione. Uno di questi è Daniele Anemone, fratello di uno dei principali imputati. Il tribunale ha riconosciuto colpevoli solo i presunti partecipi all'associazione a delinquere.

Bertolaso: "Questa è una doppia assoluzione" - "Sono stato assolto perché il fatto con sussiste nonostante la richiesta di prescrizione: questo vale come una doppia assoluzione", ha commentato Bertolaso. "Grazie alla mia famiglia e a chi mi è stato vicino in questi otto anni. Sono innocente come ho sempre detto, ora lo hanno dichiarato anche i giudici", ha aggiunto. L'ex capo della Protezione civile fu assolto nel settembre del 2016 dal Tribunale dell'Aquila dall'accusa di omicidio colposo nel processo Grandi Rischi bis in merito al sisma dell'Aquila del 6 aprile 2009.

Tra gli assolti figurano anche l'ex funzionaria della presidenza consiglio Mariapia Forleo, il manager di Stato Simone Rossetti, la show girl Regina Profeta, l'ex commissario straordinario mondiali di nuoto "Roma 09" e uomo di riferimento della Protezione civile nella Capitale, Claudio Rinaldi. La posizione di Mauro della Giovampaola, che ha chiesto il rito abbreviato, è stata invece trasmessa ad altri magistrati.

I giudici hanno anche disposto una provvisionale da un milione di euro in favore del ministero delle Infrastrutture, di cui sono chiamati a rispondere Diego Anemone e Angelo Balducci.

La "cricca" era stata rinviata giudizio nel settembre 2013. Gli inquirenti parlarono di un "sistema gelatinoso", che permetteva a un gruppo di imprenditori e pezzi delle istituzioni di condizionare grandi appalti, come quelli legati al G8 della Maddalena e quelli delle celebrazioni per i 150 anni dell'unità d'Italia.

A Balducci e Anemone, veniva contestata la corruzione e l'associazione a delinquere: erano loro, secondo i pm Roberto Felici e Ilaria Calò, titolari del fascicolo, il cuore del gruppo che con favori e denaro si aggiudicava gare milionarie andando "oltre gli schemi di corruzione cui siamo abituati".

Nella requisitoria i pm parlarono di "uno dei più gravi casi di corruzione nell'Italia dal dopoguerra per il danno enorme alla pubblica amministrazione con interi settori assoggettati" al gruppo. "È una sorta di corruzione 2.0", dissero, parlando di una rete fatta di "rapporti illeciti con soggetti di alto profilo istituzionale", attraverso "ripetuti e ingenti vantaggi a pubblici funzionari perché venissero meno ai loro doveri".