Il sindaco toccato dall'inchiesta sulle presunte tangenti nella ricostruzione post sisma. "Lascio per il bene della città", afferma
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Il sindaco del L'Aquila, Massimo Cialente, si è dimesso. Lo ha detto in conferenza stampa. Mercoledì quattro persone erano finite ai domiciliari e altrettante, tra cui il vice sindaco Roberto Riga poi dimessosi, risultavano indagate nell'inchiesta "Do ut des" coordinata dalla Procura su presunte tangenti nella ricostruzione post sisma.
Qualche giorno fa il primo cittadino aveva revocato l'incarico conferito al vicesindaco Roberto Riga.
"L'ho fatto per la città" - "Ho riflettuto e ho deciso nell' interesse della città". Lo ha detto Massimo Cialente. "In fondo è stato lo stesso ministro Trigilia a dimettermi - ha proseguito - quando, in un'intervista il 9 gennaio, ha detto 'il Comune non chieda più soldi' e, nello stesso giorno, in una riunione con il rettore dell'università aquilana, ha parlato di piano di rilancio dell'ateneo e di piano regolatore della città, senza il sindaco". Nel corso della lunga conferenza stampa Cialente ha ripercorso le tappe del suo secondo mandato.
"Rammaricato perché ho perso" - "Ho pagato il fatto di aver rimosso le bandiere tricolori dalle sedi comunali e di aver riconsegnato la fascia tricolore". ha proseguito. "Ho dato tutto me stesso, ma non sono stato abbastanza forte, sono rammaricato perché ho perso". Conclusa la conferenza stampa, che si è svolta in un clima di commozione, con Cialente attorniato dai suoi più stretti collaboratori, il sindaco dimissionario non ha voluto rilasciare altre dichiarazioni, annunciando che d'ora in poi sarà in silenzio stampa.