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L'Aquila, mamma orsa e due cuccioli annegati in una vasca di raccolta dell'acqua piovana | Foto

Un escursionista ha lanciato lʼallarme. "Una perdita gravissima" per il presidente del Parco Nazionale dʼAbruzzo, Lazio e Molise. Nel 2010 stessa sorte per altri due esemplari

"Una perdita gravissima per l'esigua popolazione di orsi marsicani".

Commenta così il presidente del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise Antonio Carrara la notizia di mamma e due cuccioli trovati annegati all'interno di una vasca di raccolta d'acqua piovana in una proprietà privata fuori dalla riserva, tra Balsorano e Villavallelonga (L'Aquila). A dare l'allarme è stato un escursionista. Un elicottero ha recuperato le carcasse. La stessa tragica sorte era toccata ad altri due esemplari nel 2010. Non erano stati fatti gli interventi di messa in sicurezza del bacino intimati ai proprietari.

Il personale del Parco, coadiuvato dai carabinieri forestali, ha recuperato i tre orsi: si tratta di una femmina di circa 10 anni, con due cuccioli nati nel 2018, un maschio e una femmina, presumibilmente annegati cadendo nella vasca per la raccolta delle acque, dalla quale non sono più riusciti a risalire. Per il recupero delle carcasse è stato necessario l'intervento di un elicottero, - come spiega il Parco in una nota, - in quanto la località si trova in alta quota ed è raggiungibile solo a piedi. Gli animali sono stati trasportati a Pescasseroli per l'autopsia.

La vasca, nella quale erano già morti altri due orsi nel 2010, è all'interno di una proprietà privata e gli interventi di messa in sicurezza realizzati dai proprietari, con il supporto del corpo forestale dello Stato nel 2012, non erano più adeguati a garantire la sicurezza di uomini e animali, è la denuncia via Facebook sulla pagina del Parco. Intimare, poche settimane fa, ai proprietari di realizzare misure di sicurezza adeguate non è stato sufficiente.

"Siamo di fronte a una perdita gravissima per l'esigua popolazione di orsi marsicani –  ha dichiarato Carrara, presidente del Parco, - che rischia di vanificare i tanti sforzi compiuti quotidianamente per ridurre la mortalità e per avere un numero di femmine riproduttive più alto". "L'episodio ripropone la necessità di interventi più incisi per garantire la conservazione dell'orso marsicano, soprattutto fuori dal territorio del Parco, dove l'autorità e la funzione dell'Ente sono normativamente meno incisivi ed efficaci", ha concluso.