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Garlasco, caos tra Lovati e il suo legale Gallo

A "Diario del Giorno", l'avvocato Gallo aveva paventato l'idea di rimettere il mandato perché Lovati aveva "nominato un portavoce" a sua insaputa. Poi la precisazione: "Mai pensato di lasciare, Lovati mi ha riconfermato"

12 Nov 2025 - 18:43
02:22 

Scontro a distanza tra Massimo Lovati, ex avvocato di Andrea Sempio - il 37enne indagato per l'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco - e il suo legale Fabrizio Gallo. Tutto è cominciato con l'intervento dell'avvocato Gallo a "Diario del giorno", dove paventava la possibilità di dimettersi dopo che Lovati aveva nominato, a sua insaputa, un portavoce.

"Non sapevo che stanotte viene nominato un addetto stampa da Massimo Lovati. Lovati che, fino a ieri sera, era stato con me. Fino a ieri sera non ho mai saputo di questa convocazione. O Lovati mi chiarisce la posizione di chi sia questo Alfredo Scaccia, oppure io tolgo il disturbo e vado via da questo procedimento, perché sono cose che a me non piacciono", aveva detto a "Diario del Giorno".

Ma chi sarebbe questo addetto stampa? "Un portavoce di Lovati. So che si chiama Alfredo Scaccia, ex avvocato di Frosinone. Io non so chi sia. Mentre stavo in una trasmissione tv, appare questo comunicato nel quale il suo 'addetto stampa' comunica che il giorno dopo alle 16 sarebbe stato convocato a Brescia. Dopo averci messo la faccia lavorando per Lovati, mi aspettavo che qualcuno si degnasse di avvertirmi. Quindi: o mi si spiegano le cose oppure non c'è nessun problema, posso anche togliere il disturbo", aveva detto Gallo.

Qualche ora dopo, la precisazione a "LaPresse": "Ho sentito Massimo Lovati 5 minuti fa. Mi ha confermato il mandato. Non ho mai avuto intenzione di rinunciare ad assisterlo, è una fake news". Poi è tornato sul comunicato inatteso di Lovati sulla convocazione a Brescia: "Sono rimasto stupito perché non ne sapevo nulla e Lovati non me lo aveva comunicato, ho semplicemente detto che non sono qui a 'fare il pupazzo'". Gallo ha specificato di essere stato nominato da Lovati solo per la querela per diffamazione che lo vede indagato per le frasi pronunciate sui colleghi dello studio legale Giarda, ex difensori di Alberto Stasi, e che né Lovati né la Procura di Brescia erano tenuti a fargli sapere o notificare anche a lui l'invito a comparire.