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Scontri Pisa, segretario Siulp a Tgcom24: "Recuperare il dialogo con i giovani"

Felice Romano, poliziotto e segretario del Siulp, a Tgcom24 fa sue le parole del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella sugli scontri nelle ultime manifestazioni. "Lʼautorevolezza di una forza di polizia non si misura con le manganellate, ma con la capacità di dialogo e di risoluzione dei problemi". "Ed è fondamentale ritrovare il dialogo con i giovani - aggiunge - per tenerli lontani da quei professionisti del disordine, che pur se identificati e denunciati, godono di impunità".

 
"A Pisa abbiamo perso tutti - sottolinea Romano a Tgcom24. - Quelle sono scene che devono indurre tutti a una riflessione profonda e pacata per evitare che si ripetano in futuro".
 
Per il poliziotto sindacalista nella situazione della piazza ci sono stati "errori gestionali, organizzativi e umani riconosciuti anche dal capo della polizia e dal questore, che però sono sempre sottoposti al vaglio penale e amministrativo per verificarne la legittimità. Gli errori vanno verificati ed eventualmente censurati".
 
Chi ne esce sconfitto? "Lo Stato che non è riuscito a evitare che si verificassero quei fatti - prosegue. - La democrazia, poi, che viene confusa con l'anarchia da chi per manifestare le proprie idee viola le norme; e la civile convivenza perché la violenza è odio e disgregazione".
 
Per questo "dagli errori di Pisa bisogna prendere spunto per costruire un nuovo modello per la gestione dell'ordine pubblico, che dipende non solo dalle forze di polizia ma anche da chi organizza e partecipa alle manifestazioni", è la proposta.

Così Felice Romano mette di nuovo in guardia: "Ci sono professionisti del disordine, sempre gli stessi, che sfruttano ogni situazione pubblica per affermare la loro violenza e il loro disprezzo per lo Stato avendo la totale certezza dell'impunità".
 
"Ecco perché - conclude Romano - da anni invochiamo un tavolo di confronto che metta insieme tutte le parti interessate per stabilire regole di ingaggio chiare e stringenti per tutti. Per le forze di polizia ma anche per chi organizza le manifestazioni e chi vi partecipa, prevedendo sanzioni certe e immediate che scoraggino il ricorso alla violenza o alla sopraffazione come strumento per rappresentare le proprie idee che nulla a che vedere con il danneggiamento".
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