Fermata dalla Federazione che non può tesserarla anche se vive a Padova da 10 anni
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Nata in Italia, grande passione per nuoto. Ma non potrà farlo per gli azzurri. E' la storia di una ragazzina di 10 anni, con genitori nordafricani e che per la legge è considerata ancora una straniera. Quindi la Federazione di Nuoto le ha imposto lo stop alle gare. La grande delusione sportiva è toccata ad una ragazzina di Camposampiero, nel Padovano. Vittima della burocrazia.
La ragazzina, che descrivono come una promessa, era pronta al debutto agonistico nel team di nuoto sincronizzato. Come spiega il Mattino di Padova, gareggia per la locale società ''Il gabbiano''. A nulla sono valsi sino a questo momento i tentativi di trovare una breccia nella normativa da parte del padre, integrato da 12 anni, ne' dello stesso sindaco Mirko Patron.
''E' una strada lunga - ha spiegato il primo cittadino - come Comune non possiamo intervenire''. Nonostante la buona volonta' della societa' che aggrega ad ogni trasferta la giovane schierandola come riserva, senza però farla scendere in acqua, il padre sembrerebbe intenzionato a chiudere definitivamente la non ancora sviluppata carriera sportiva della piccola.
Zaia: serve un dibattito sulla cittadinanza - ''Rimango contrario allo ius soli ma il caso della nuotatrice padovana esclusa dalla Federazione offre la necessità di un dibattito sul diritto di cittadinanza''. A spiegarlo è il presidente del veneto Luca Zaia secondo il quale ''serve un segnale di civiltà e di attenzione nei confronti delle aspirazioni di questa giovane e dei tanti bambini che vivono da anni in Veneto, terra dove l'integrazione è concreta, funziona e rappresenta un modello a livello nazionale''.