"NON HO LASCIATO LA NAVE"

Concordia, nelle telefonate alla Guardia Costiera tutte le bugie del comandante

Al telefono ritrattò di aver lasciato la nave. Schettino mentì anche sul numero degli evacuati

17 Gen 2012 - 15:53
 © Ap/Lapresse

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Tutte le bugie del comandante della Costa Concordia, Francesco Schettino, emergono dalle telefonate con la Capitaneria di porto, registrate e sequestrate dalla Procura. "Cosa vuole fare, vuole andare a casa?", chiede con voce alterata l'ufficiale della Guardia Costiera a Schettino. Il comandante si era appena lasciato scappare un "abbiamo abbandonato la nave", ma dopo la dura reazione della Capitaneria aveva ritrattato: "No, no sono a bordo".

Ecco nel dettaglio cosa accadde quella notte. Alle 00.32 la prima telefonata della Capitaneria al cellulare del comandante (secondo testimoni, già in salvo sulla scogliera). Gli viene chiesto quante persone sono ancora a bordo. Schettino risponde 2-300, cioè sostiene che sarebbero state già evacuate 4mila persone dopo soli 40 minuti dall'abbandono nave. Ma è una cifra che ripete più volte nel corso della telefonata. "Ora torno sul ponte - assicura alla Capitaneria - Ero andato a poppa per capire cosa stava succedendo". "Rimarrà solo lei?", chiede la sala operativa. "Credo di rimanere solo io", replica.

"Ho già lasciato la nave? Assolutamente no"

Alle 00.42 una nuova telefonata al comandante. La sala operativa della Capitaneria chiede quante persone devono ancora essere evacuate. Schettino risponde: "Ho chiamato la società e mi dicono che ci sono un centinaio di persone". In realtà l'evacuazione è ancora nel pieno svolgimento, se non all'inizio. "Io sto coordinando" assicura Schettino all'ufficiale della Capitaneria.

Pochi secondi dopo si lascia scappare prima la frase: "Non possiamo salire più a bordo perché stava appoppando". E poi: "Abbiamo abbandonato la nave". L'ufficiale della Guardia Costiera, sorpreso, a quel punto chiede: "Comandante, ha abbandonato la nave?". Il comandante ritratta: "No, no, macché abbandonato la nave".

L'ordine della Capitaneria: "Torni a bordo"
All'1.46 la telefonata più concitata: l'ufficiale della Guardia Costiera dà sulla voce del comandante. "Adesso lei va a prua, risale la biscaggina (la scala di corda delle navi, ndr) e coordina l'evacuazione. Ci dice quante persone ci sono ancora: se ci sono bambini, donne, passeggeri e il numero esatto di ciascuna di queste categorie. Vada a bordo. Cosa fa, lascia i soccorsi?". Schettino: "No, no, sono qua, sto coordinando i soccorsi".

L'ufficiale ricomincia: "Comandante, è un ordine, ora comando io. Lei ha dichiarato l'abbandono nave, vada a prua, risalga sulla nave e vada a coordinare i soccorsi. Ci sono già dei cadaveri". Schettino: "Quanti?". L'ufficiale: "Deve dirmelo lei, cosa vuole fare, vuole andare a casa? Lei ora torna sopra e ci dice cosa si può fare, quante persone ci sono e di cos'hanno bisogno". Schettino di nuovo assicura: "Va bene, sto andando". Secondo la Capitaneria, tuttavia, non risalirà più a bordo.