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Migranti, indagata per naufragio 2013: verso richiesta archiviazione

Nellʼinchiesta è coinvolta anche Catia Pellegrino, la comandante-eroina diventata il simbolo dei salvataggi in mare

La Procura di Roma è intenzionata a chiedere l'archiviazione dell'indagine sui 4 ufficiali della Marina coinvolti nel naufragio di un'imbarcazione carica di siriani avvenuto l'11 ottobre 2013 in acque territoriali maltesi.

Tra gli indagati anche Catia Pellegrino, primo comandante donna della Marina militare. Nel naufragio morirono una trentina di persone, tra cui bimbi, mentre 230 migranti furono salvati dall'equipaggio della nave italiana "Libra".

Il fascicolo sul caso era stato avviato a Palermo sulla base delle dichiarazioni di un medico siriano che vide morire i due propri figli. Le verifiche aperte per omicidio colposo ed omissione di soccorso, sono state trasferite a Roma per competenza territoriale.

L'iscrizione nel registro degli indagati di Pellegrini e dei tre colleghi della Marina è stata un atto dovuto. A piazzale Clodio non è stato rilasciato alcun commento sulla questione.

Verso l'archiviazione - Il punto di chi indaga è che non ci sarebbero stati errori o mancanze da parte della Marina che dopo aver ricevuto l'sos allertò, secondo quanto previsto dalle norme internazionali, tutte le unità navali e le autorità maltesi. Queste ultime, stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, presero il comando delle operazioni di recupero ed un mezzo aereo localizzò la barca ormai alla deriva.