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Quinto di Treviso, vincono i residenti: immigrati fuori dal residence

I 101 profughi sono stati trasferiti in una caserma in disuso. Ma in arrivo nelle prossime ore altri immigrati

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I 101 profughi ospitati in un residence di Quinto di Treviso, contro i quali da due giorni è in atto una protesta dei residenti, sono stati trasferiti in una ex caserma. Lo riferisce il sindaco citando una comunicazione della Prefettura. Notizia accolta con gioia dai manifestanti: "E' una grande vittoria - spiega un residente - frutto di una battaglia condotta civilmente, a parte qualche intemperanza".

I migranti, ha spiegato il sindaco di Quinto Mauro Dal Zilio, sono stati condotti nell'ex caserma Serena, situata al confine tra Casier e Treviso. Si tratta di una struttura vuota, non utilizzata dai militari e dotata di tutte le condizioni per poter accogliere i profughi.

Scene di giubilo tra i manifestanti che negli ultimi giorni avevano protestato. "E' una grande vittoria - spiega un residente, che ha partecipato al presidio di questi giorni - frutto di una battaglia condotta civilmente, a parte qualche intemperanza. E soprattutto - continua - in un clima di grande solidarietà anche da parte delle persone che non abitano nel condominio".

Resta peraltro l'incognita sulla destinazione degli altri 63 profughi che la Prefettura di Treviso ha annunciato arriveranno in zona nelle prossime ore.

Il governatore del Veneto Luca Zaia, da parte sua, ha spiegato che "sono state ore concitate, abbiamo portato avanti una richiesta di trasferimento per questi immigrati e anche per quelli di Eraclea. Sono fiducioso del fatto che quanti stanno vivendo in queste ore queste difficoltà abbiano la giusta soddisfazione". Per il presidente della Regione, comunque, l'invio degli immigrati a Quinto "è stato un errore bello e buono perché in questo modo si da' vita a una visione razzistica ma nei confronti degli italiani". Sulla vicenda di Eraclea, invece, "è stata trovata una soluzione. Chiedo a tutti la massima tranquillità nel momento del trasferimento in modo tale che questa partita si chiuda con civiltà".