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Meningite, morta una ragazza a Milano: secondo caso in 4 mesi

Gli esperti tranquillizzano: "Nessuna correlazione tra i due casi". Ma al dipartimento di Chimica scatta la profilassi per 120 persone

Flavia Roncalli è morta per una meningite fulminante all'ospedale Niguarda di Milano.

I medici hanno attivato il protocollo in casi simili e cioè la somministrazione di antibiotici alle persone venute in contatto con lei. Si tratta del secondo caso in quattro mesi: Flavia frequentava la facoltà di Chimica alla Statale, la stessa di Alessandra Covezzi, altra giovane stroncata dalla meningite. Per gli esperti i due casi non sarebbero però legati.


Profilassi alla Statale - Nonostante ciò, al dipartimento di Chimica è scattata la procedura di profilassi anti-meningite per 120 persone. Gli uomini dell'Ats (Agenzia di tutela della salute), che ha sostituito l'Asl, sono intervenuti in via Golgi a Milano, dove si trovano le strutture di Chimica, per le misure necessarie. L'Ats sottolinea che non ci sono allarmi per la popolazione.

Martedì mattina la morte della ragazza - Flavia Roncalli è morta martedì mattina, gli esami che hanno accertato la presenza del batterio della meningite sono arrivati troppo tardi. La giovane era infatti stata ricoverata per una grastroenterite, mentre si trattava di sepsi dovuta a batterio della meningite. Lo stesso che ha stroncato a luglio la sua collega di università, Alessandra Covezzi. Stessa facoltà, stessi colleghi, eppure i medici e i ricercatori dicono che è remota l'ipotesi di una correlazione dei casi.

A rassicurare è innanzitutto la distanza tra i due episodi: quattro mesi. Un periodo troppo lungo per pensare a un contagio diretto. Ma il batterio in questione è "trasportato" da circa il 10% dei giovani tra i 16 e i 25 anni. Solo che in alcuni casi i batteri si trasformano in malattie fulminanti, in altri no. E la scienza non sa ancora dare una spiegazione. Di sicuro torna di nuovo alla ribalta l'importanza delle vaccinazioni da batteri di tipo C e anche di tipo B.