La polizia italiana e locale bloccano il tentativo: sconterà la sua pena in Italia
© Tgcom24
La sua fuga è terminata a Cascais, in Portogallo, ma lui voleva il Sud America. Fabrizio Corona è a un passo dall'estradizione in Italia, dove dovrà scontare la sua pena. Il suo faticoso viaggio in 500 aveva come meta la casa di un giovane rampollo portoghese, amico del super paparazzo. Lorenzo Carvalho con il suo yacht gli avrebbe garantito un'ulteriore fuga fuori dall'Europa, al riparo da ogni tentativo di estradizione.
Ma, trapela dal Portogallo, la polizia lusitana fa capire ai Carvalho che fare da complice a un ricercato non è consigliabile. Due poliziotti arrivano da Milano e con i colleghi portoghesi si dirigono a Jardin da Parade dove, non lontano da Cascais, vivono appunto i Carvalho, ricca famiglia di industriali. Per strada fermano il 22enne su un'altra 500, lo accompagnano a casa e spiegano alla madre che stanno cercando Fabrizio Corona.
Tramontata l'opzione Sud America, Corona, ormai braccato, prosegue ancora un po' il suo viaggio portoghese, poi ferma la 500 grigia ad una cabina e annuncia sul suo sito in Italia che sta per costituirsi
Chiama da un commissariato il suo avvocato Nadia Alecci: "La sentenza di Torino è ingiusta. Mi costituisco perché temo per la mia vita nelle carceri italiane". Ma è proprio in Italia, essendo qui residente, che sconterà la sua pena: più precisamente nel carcere di Busto Arsizio, nel Varesotto, il più vicino all'aeroporto di Malpensa dove il volo di Corona è atterrato alle 17.15.