Genova, morì durante un'operazione: per l'aria in vena indagati tre tecnici
Lʼintervento eseguito due anni fa al San Martino, vittima una 50enne. Secondo la Procura non venne controllata la macchina cuore-polmoni
Morta perché nelle sue vene venne pompata aria al posto del sangue.
Secondo quanto riportato da "Il Secolo XIX", i problemi in sala operatoria cominciarono non appena avviata la macchina che deve sostituire le funzioni cardio-polmonari. Il cuore della paziente subì una grave lesione con la lacerazione del ventricolo destro, le condizioni apparvero da subito disperate. "Il congegno - aveva precisato nelle ore successive l'azienda ospedaliera - era stato utilizzato in altre occasioni, senza che avesse mai dato particolari problemi".
A causare il decesso per gli inquirenti fu il mancato controllo della macchina da parte dei perfusionisti; una ricostruzione che toglierebbe ogni responsabilità ai medici. I tre sono stati raggiunti da un avviso di garanzia per omicidio colposo. Non si possono comunque escludere altri colpi di scena, legati alla nuova perizia affidata a tre specialisti in medicina legale, chirurgia vascolare e fisiopatologia.