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Ex infermiere decapitato, carabinieri di Genova arrestano il nipote

Lʼaccusa è di omicidio premeditato e occultamento e sottrazione di cadavere. Lʼuomo è detenuto nel carcere di Marassi

Con l'accusa di omicidio premeditato e occultamento e sottrazione di cadavere, i carabinieri di Genova hanno arrestato Claudio Borgarelli, nipote di Albano Crocco, l'ex infermiere 68enne ucciso e decapitato l'11 ottobre nei boschi di Lumarzo, sulle alture di Chiavari.

L'uomo è stato trasferito nel carcere di Marassi, nel capoluogo ligure. I carabinieri sono convinti che l'uomo volesse non solo decapitare lo zio ma farne a pezzi tutto il corpo.

Borgarelli era il principale sospettato per l'assassinio dello zio, con cui aveva avuto alcuni diverbi in passato. Secondo l'accusa, sostenuta dal pm Silvio Franz, l'omicidio sarebbe stato premeditato e aggravato anche da futili motivi. L'arrestato, per gli inquirenti, avrebbe maturato la decisione di uccidere lo zio per l'uso di un sentiero di sua proprietà, che la vittima usava per andare a cercare funghi.

Crocco, anche la mattina dell'omicidio, si era avventurato nella foresta e aveva lasciato l'auto proprio davanti l'abitazione del nipote. Non aveva fatto ritorno a casa ed era stato ritrovato alle 19 in un dirupo nel bosco. In un primo momento si era pensato a un incidente.