Rispetto agli allarmi lanciati l'ondata di maltempo attesa sul nostro Paese per lunedì è passata senza conseguenze
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Più polemiche che pioggia. L'ondata di maltempo attesa per lunedì alla fine ha causato molti meno danni di quanto previsto dagli allarmi. A Roma, dove erano attesi "eventi estremi", si sono verificati alcuni allagamenti e alberi caduti: in tutto gli interventi dei Vigili del fuoco sono stati un centinaio. Secondo la Protezione civile la perturbazione dovrebbe lasciare l'Italia da mezzogiorno.
Alla fine i sacchi di sabbia, fortunatamente, non sono serviti. Cleopatra a Roma si è fatta attendere ma è arrivata in serata coincidendo con le previsioni che volevano il picco più alto tra le 20 e le 23 di lunedì. Forti raffiche di vento in tutta la parte sud orientale di Roma, fino a 70km/ora e piogge torrenziali a Ostia, Infernetto e Tiburtina oltre a piccoli allagamenti a San Giovanni e nel IX municipio. La città però se l'è cavata con qualche allagamento e qualche albero caduto, pochi danni se comparati all'allarme che era stato lanciato nei giorni precedenti.
E così si sono scatenate le polemiche, col Pd che ha accusato il sindaco di "allarmismo": tanti mezzi in campo e anche tanto sole, chiosavano prima dell'acquazzone. E in campo infatti il Campidoglio ha messo 1400 uomini, impegnati a rimuovere alberi e fare fronte ad allagamenti, mentre le idrovore, 60 in tutta la città, comprese le stazioni metro più delicate, sono pronte per mettersi all'opera.
In campo anche 100 mezzi pesanti, 11 mezzi speciali per la disostruzione dei chiusini in emergenza e 40mila sacchi di sabbia a ridosso degli argini delle zone soggette a esondazioni, mobilitati 150 operatori per valutare la stabilità degli alberi e 1300 unità operative tra personale della Protezione civile comunale, volontari, operatori Ama, Servizio giardini e Polizia locale. Infine, 2000 telecamere hanno sorvegliato i monumenti in collegamento con la centrale operativa della Sovrintendenza capitolina.