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Gioielliere ucciso a Roma, killer incastrato da telefonata a un amico

Il pregiudicato, che aveva lasciato la Capitale dopo il delitto, voleva rientrare in città per poi ripartire. Trovato con il cellulare della vittima

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ansa

Ludovico Caiazza, l'uomo fermato con l'accusa di aver ucciso durante una rapina il gioielliere romano Giancarlo Nocchia sarebbe stato localizzato grazie a una telefonata a un suo amico di Latina. L'uomo, che era già tra i sospettati dai carabinieri, aveva lasciato la capitale la sera del delitto facendo perdere le sue tracce anche alla compagna e ai familiari. Nella telefonata effettuata avrebbe spiegato all'amico di voler tornare a Roma per poi ripartire.

I carabinieri hanno controllato con personale in borghese tutti i treni in partenza per la Capitale e lo hanno individuato su un convoglio insieme al conoscente, rilasciato, però, in nottata perché considerato al momento estraneo alla vicenda. Gli investigatori stanno cercando ora di capire se il pregiudicato, originario di Napoli, sia stato responsabile di altre rapine nel quartiere Prati a Roma. Frequentava spesso la zona perché la compagna lavora in un esercizio commerciale del quartiere.

Nella borsa trovato il cellulare della vittima - All'interno del borsone con cui viaggiava il 32enne è stato trovato anche il cellulare della vittima, oltre a decine di anelli, bracciali e altri preziosi di cui alcuni con le etichette della gioielleria della vittima. Il valore è ancora da quantificare, ma dovrebbe superare i 200mila euro. "Era un impegno morale che avevamo preso con i familiari della vittima e con i romani", ha detto il generale Angelo Agovino, Comandante Regionale dei carabinieri del Lazio.