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La Croce Rossa raddoppia gli assistiti "Nel 2013 aiutate 800mila persone"

Tra le tante attività dellʼassociazione di volontariato lʼassistenza ai migranti a Lampedusa e a oltre 200 vittime di violenza accolte nei centri specialistici

Immigrati Lampedusa Croce Rossa
-afp

Nel 2013 la Croce rossa ha assistito, dando cibo, vestiti, sostegno scolastico ed economico, circa 800mila indigenti. Si tratta di un numero doppio rispetto al 2012. Lo rileva il rapporto annuale dell'associazione di volontariato. Fra le attività svolte lo scorso anno, l'assistenza ai migranti a Lampedusa (12.399 persone soccorse) e a oltre 200 vittime di violenza accolte nei centri specialistici.

La sezione italiana dell'associazione conta su 150mila volontari, 4mila dipendenti e 660 comitati sul territorio nazionale.

"La Cri torna nelle mani dei volontari" - "Siamo nel pieno di un processo storico di riforma che è anche e soprattutto un cambiamento culturale e di mentalità per poter rispondere sempre più concretamente e attivamente alle nuove sfide umanitarie del Terzo millennio". Lo sottolinea il presidente dell'associazione, Francesco Rocca, nel Rapporto annuale sulle attività svolte nel 2013.

"Una riforma che ovviamente che non deve passare sopra le pelle dei nostri dipendenti, risorsa fondamentale per l'associazione, risorsa che deve essere ancora più valorizzata nella Croce Rossa che sta tornando pienamente nelle mani dei volontari. Una sinergia volontario-dipendente che deve essere e sarà pietra angolare del nostro lavoro quotidiano", aggiunge Rocca, che è anche vicepresidente della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

Siria e Palestina, 39 operatori morti - Rocca ricorda anche le tante iniziative dell'associazione sottolineando l'impegno del Movimento nel mondo e le vittime che i conflitti provocano. Come nel caso della Siria dove si registrano "gravissime violazioni del diritto internazionale umanitario" e dove sono 34 gli operatori della Mezzaluna Rossa Siriana e 5 quelli della Mezzaluna Rossa Palestinese che hanno perso la vita mentre prestavano opera di soccorso.

"Un fatto gravissimo - osserva il presidente della Cri italiana - che ci fa chiedere a gran voce il rispetto dell'emblema e l'accesso sicuro e incondizionato ai feriti e ai vulnerabili. Tutto questo mentre il conflitto armato in Siria e' entrato nel quarto anno e purtroppo ancora non si vede una via di uscita, con milioni di sfollati interni e di profughi nelle nazioni confinanti. Anche in questo caso il ruolo del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa è fondamentale: diplomazia umanitaria e pressioni nei confronti dei governi per arrivare a una soluzione che passi tramite la diplomazia e non le armi".