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Trieste, minorenne violentata: tre profughi arrestati

Gli episodi sono avvenuti nella città giuliana a maggio e giugno. Serracchiani a Minniti: "Serve controllo". La Lega attacca: "Castrazione chimica e immediata espulsione per i colpevoli"

Trieste, minorenne violentata: tre profughi arrestati - foto 1
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Un cittadino afghano e due pakistani, profughi ospitati in strutture cittadine, sono stati arrestati dalla Polizia di Trieste, con l'accusa di stupro nei confronti di una minorenne di 14 anni.

I giovani avrebbero costretto la ragazza ad atti sessuali all'interno di alcuni giardini pubblici, dopo averla avvicinata nel centro cittadino e in esercizi commerciali.

In manette sono finiti Muhibullah Zerani, afghano, di 22 anni, e i pakistani Arif Hussain (24) e Zubair Khan (22), per una serie di episodi avvenuti a maggio e giugno scorsi rispettivamente sulla Scala dei giganti e al Giardino pubblico di via Giulia.

La ragazza si è rivolta a un'educatrice - La giovane, ospite di una struttura residenziale cittadina, ha raccontato la vicenda a un'educatrice della struttura che la ospita, ed è stata accompagnata all'Istituto pediatrico "Burlo Garofolo" per le visite mediche del caso.

I profughi sapevano che la ragazza era minorenne - Gli investigatori hanno appurato che gli stranieri erano consapevoli della sua minore età e che avevano abusato di lei. La custodia cautelare in carcere è stata disposta dal Gip del Tribunale per il concreto e attuale pericolo della reiterazione del reato. Nelle prime ore della mattinata i tre sono stati prelevati dalla Squadra Mobile dalle strutture di accoglienza ove erano ospitati e condotti alla Casa Circondariale di Trieste.

Serracchiani scrive a Minniti: "Accelerare i provvedimenti" - "Accelerare tutti i provvedimenti atti a discernere e respingere chi non ha diritto alla protezione internazionale, mantenendo al contempo sotto stretto controllo gruppi e individui soggiornanti". Lo chiede in una lettera inviata al ministro degli Interni, Marco Minniti, il governatore del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani in seguito alla notizia del'arresto dei tre profughi. Parlando di "un atto di brutale violenza", nella missiva Serracchiani ricorda di aver "già ritenuto di intervenire più volte per segnalare la pressione cui è sottoposta la comunità del Friuli Venezia Giulia, in ragione della presenza sul territorio di migliaia di individui, in larghissima maggioranza giovani maschi e per lo più portatori di usi e costumi tradizionali che potenzialmente confliggono con la cultura di un territorio moderno e tollerante".

"Serve uno sforzo maggiore" - "Come ho avuto modo di dire, suscitando polemiche di cui ancora adesso non mi capacito - aggiunge Serracchiani - simili atti di violenza mettono gravemente in crisi l'attitudine all'accoglienza delle nostre comunità, nelle quali si insinua un legittimo timore e da cui sorge un sempre più impellente bisogno di sicurezza e rassicurazione. Non si può e non è giusto mettere troppo a lungo alla prova la pazienza dei nostri cittadini". Da qui la sollecitazione a "compiere uno sforzo ulteriore, ad accelerare tutti i provvedimenti atti a discernere e respingere chi non ha diritto alla protezione internazionale, mantenendo al contempo sotto stretto controllo gruppi e individui soggiornanti".

Lega: "Castrazione chimica ed espulsione dei 3 migranti" - "Nessuno sconto, nessun finto buonismo per i 3 criminali che hanno violentato la ragazza di 14 anni a Trieste. Delinquenti che non meritano nulla, solamente la castrazione chimica e l'immediata espulsione dal nostro Paese". Lo ha dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera Massimiliano Fedriga. "Siamo giunti al colmo - ha affermato - e la principale responsabilità di tali fatti incresciosi risiede nella vergognosa politica del Pd che ha permesso a questa gente di entrare e fare i porci comodi, senza il minimo rispetto dell'altro e di ogni base sociale".