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Caso Diciotti, dopo la "protesta dell'arancino" si mobilita anche la Cgil

Il sindacato ha organizzato un sit-in per manifestare solidarietà ai migranti. Previste delegazioni da tutta la Sicilia

Caso Diciotti, dopo la
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Prima ci hanno pensato i catanesi che si sono presentati al porto ognuno con un arancino in mano come segno di accoglienza verso i migranti bloccati sulla Diciotti, poi si è accodata anche la Cgil che ha deciso di organizzare un sit-in per manifestare solidarietà.

E' così che mentre tra gli esponenti politici e le organizzazioni umanitarie continuano i diverbi sul destino delle persone a bordo della nave, la Sicilia si è mobilitata per lanciare un messaggio di ospitalità e umanità. Per la manifestazione organizzata dal sindacato sono attese delegazioni da tutta la regione.

Il sit-in della Cgil - "Più passano le ore e più mi convinco che questa vicenda sia un'arma di distrazione di massa, sulla pelle dei migranti. Non c'è nessuna invasione, viene agitata perché il governo, e Salvini in primo luogo, sa che è meglio parlare di questo che dei veri problemi del Paese: dal lavoro alla fuga dei capitali”, dice a Repubblica Alfio Mannino, organizzatore del sit-in previsto per il 24 agosto.

Anche il segretario regionale della Cgil, Michele Pagliaro, prenderà parte alla manifestazione: “La situazione è gravissima, inaudita, lesiva della dignità umana, dei diritti fondamentali a partire da quello alla libertà. Ribadiamo i principi umanitari per noi irrinunciabili per dire ancora una volta che in un Paese civile l'accoglienza è un dovere, soprattutto nei confronti di chi sfugge a situazioni intollerabili”.

La protesta dell'arancino - Nella giornata del 22 agosto tantissime persone sono arrivate al porto di Catania con un arancino in mano per mostrare accoglienza ai migranti bloccati da giorni sulla nave.  "Perché in Sicilia pratichiamo accoglienza, da sempre", hanno detto i manifestanti.

A loro si è unito anche il sindaco Salvo Pogliese: "Quello che sta accadendo al porto ha dell'incredibile. Si tratta di un'assurda, irrazionale dimostrazione di forza, in spregio a tutte le regole, una nave della Guardia costiera italiana che ha fatto il suo dovere, morale prima che giuridico, di salvare vite umane, è ancora praticamente in quarantena". E ha concluso: "Catania è una città che ha saputo affrontare con dignità l'emergenza immigrazione quando era veramente un'emergenza ed eravamo soli. Non oggi che è soprattutto un'occasione per mostrare i muscoli anziché la testa e il cuore".