Napoli, smog alle stelle: vietata la pizza con il forno a legna
Ordinanza firmata dal sindaco di San Vitaliano, comune a nord del capoluogo campano, che secondo le ultime rilevazioni ha registrato polveri sottili superiori a Milano. Ma cittadini e ristoratori sono in rivolta
Fino a primavera niente pizza cotta con il forno a legna, come nella migliore tradizione.
Da gennaio 2015 l'aria di San Vitaliano è stata irrespirabile per oltre 114 giorni rispetto ai limiti consentiti, come ha rilevato la centralina posta al centro del paese, nel giardino della scuola. Per fare un paragone, i giorni di sforamento del Pm10 a Milano sono stati 86.
Così l'ordinanza del sindaco parla chiaro: "Per le attività produttive di panificazione e ristorazione, quali le pizzerie, è vietato utilizzare la combustione di biomassa solida (legna, cippato, pellet, carbonella, ecc.) per la cottura di cibi, in apparecchiature varie, inclusi i forni chiusi o aperti e i foconi per le griglie".
Con l'unica eccezione nel caso in cui tali apparecchiature siano dotate "di idonei sistemi di abbattimento delle polveri sottili nei fumi, realizzati secondo le migliori tecnologie disponibili, che eliminino almeno l'80 per cento delle polveri sottili Pm10".
Ma a dire addio fino al 31 marzo a pizza, pane e focaccia cotti nel forno a legna non ci stanno i cittadini di San Vitaliano che insieme ai ristoratori hanno manifestato tutta la loro contrarietà scendendo in piazza.