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Avellino, inviava messaggi hot a uomini sposati: sacerdote rimosso

Il prete per vendicarsi aveva diffamato altri membri della curia con dei volantini: "Ecco chi vive nel peccato". La Digos lo ha però scoperto

Avellino, inviava messaggi hot a uomini sposati: sacerdote rimosso - foto 1
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Inviava dal suo telefonino messaggi hot ed esplicite avances sessuali a uomini sposati che frequentavano la sua parrocchia.

Per questo, dopo mesi di indagini interne, un giovane parroco è stato rimosso dal vescovo di Avellino, monsignor Arturo Aiello. La motivazione ufficiale della Curia è stata "per motivi di salute".

E' stato uno dei parrocchiani che ha ricevuto il messaggio dal prete a "denunciare" alla curia. E subito è partita l'indagine interna. Il giovane prete, convocato dal vescovo dinnanzi ad una mini commissione formata da altri tre parroci, non ha negato l'episodio e per questo è stato disposto l'allontamento e la sospensione. Il sacerdote era molto apprezzato dalla popolazione per le diverse iniziative sociali che aveva messo in campo. Gli episodi contestati risalgono a marzo.

Il prete per vendicarsi diffamò la curia - Al sacerdote sono state contestate, anche attraverso prove, altre gravi condotte di cui si era reso protagonista. La decisione fa riferimento anche ad una iniziativa da parte del sacerdote che nei mesi scorsi fece molto scalpore ad Avellino: un volantino anonimo, affisso davanti ad ogni chiesa della città, nel quale venivano denunciati con nome e cognome parroci e sacerdoti della Diocesi accusati di vivere nel peccato attraverso relazioni con donne sposate o lucrando sulle attività pastorali. I primi volantini furono ritrovati all'indomani della visita di Papa Francesco ad Avellino. Il caso è stato seguito dalla Digos che ha poi ritrovato il materiale utilizzato per la realizzazione dei volantini proprio nella stanza del prete ora sotto accusa. Si tratterebbe quindi di una vendetta successiva alla sospensione.

La decisione del vescovo Aiello, avvenuta alcune settimane fa, è arrivata a conclusione di un duro confronto svoltosi nella sede della Curia. L'inchiesta della diocesi, anche attraverso le immagini delle telecamere posizionate in prossimita' delle chiese, ha consentito di accertare che ad affiggere e a scrivere i "volantini della vergogna", sarebbe stato proprio il sacerdote rimosso che avrebbe agito per vendetta, dopo aver avuto notizia che sarebbe stato avvicendato alla guida della parrocchia.