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Appalti per la scuola, arrestati 29 esponenti di due clan calabresi

Le ordinanze di custodia cautelare riguardano personaggi di spicco delle principali cosche jonico-reggine. Le ditte che si aggiudicavano gli appalti erano costrette a pagare una tangente del 3% sul valore dei lavori

milano trovato auto morto polizia 13 02 2011
ansa

Estorsioni ad alto livello e infiltrazione per aggiudicarsi appalti, anche per la messa in sicurezza di una scuola e la costruzione di una diga. Con l'accusa di associazione mafiosa transnazionale sono stati arrestati 29 esponenti di due delle 'ndrine calabresi più pericolose, Commisso di Siderno e Aquino di Marina di Gioiosa Ionica. Scoperte importanti infiltrazioni della 'ndrangheta nell'economia legale.

Le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Reggio, su richiesta della Dda, riguardano personaggi di spicco delle principali cosche jonico-reggine. L'inchiesta è il proseguimento di un'altra operazione contro la 'ndrangheta che nel 2010 portò in carcere 300 persone tra Calabria e Lombardia.

Tangente del 3% - Le ditte che si aggiudicavano appalti nella fascia ionica reggina tra Siderno e Marina di Gioiosa Ionica erano costrette a pagare una tangente del 3% sul valore dei lavori. La tangente calava un po' di valore se le imprese che si aggiudicavano i lavori erano considerate "amiche" dagli uomini della 'ndrangheta.

L'operazione ha colpito anche alcune cosche minori collegate alle due principali e operanti ad Antonimina e Natile di Careri. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa ed estorsione.

Tra gli arrestati anche un politico - C'è anche un politico tra gli arrestati nell'operazione condotta dallo Sco e dalla squadra mobile reggina contro le cosche Commisso e Aquino. Si tratta dell'ex presidente del Consiglio comunale di Siderno Antonio Macrì, del Pdl. E' accusato di associazione mafiosa. Secondo gli investigatori avrebbe chiesto sostegno elettorale alla cosca Commisso sia per l'elezione al Comune sia per le regionali del 2010 alle quali però, poi non si presentò. Il Comune di Siderno è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel marzo 2013.