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Milano, falso allarme bomba al consolato Usa
Al Qaeda avrebbe esplosivo liquido invisibile

Nella sede, che è stata fatta evacuare, era arrivata una lettera con allʼinterno un foglio con una A cerchiata e la minaccia della presenza di un ordigno

Ansa

Un falso allarme bomba è scattato intorno alle 17:30 al consolato americano di Milano in via Principe Amedeo. La sede è stata fatta evacuare così come quella di Radio Montecarlo che è nello stesso stabile. Al consolato era arrivata una lettera in cui si faceva riferimento ad un ordigno. La circolazione della metropolitana è stata sospesa e le strade adiacenti l'edificio sono state chiuse. Dopo le verifiche l'allarme è rientrato.

Al Qaeda ha liquido esplosivo invisibile - Intanto, l'Indipendent, citando rappresentanti dell'amministrazione americana, riporta che Al Qaeda avrebbe sviluppato un nuovo tipo di liquido esplosivo non in grado di essere rilevato dagli attuali sistemi di sicurezza. Per le stesse fonti, il liquido potrebbe essere usato per un potenziale attacco.

A Milano, il personale della radio - nell'edificio ci sono gli studi di Radio Monte Carlo, Virgin e 105 - ha interrotto le dirette, è uscito dal palazzo e si è trasferito nello stabile adiacente. "C'è stato un allarme bomba per le sedi diplomatiche Usa di Milano e Roma", hanno spiegato gli speaker. Sul posto sono giunti polizia, vigili del fuoco e artificieri.

La decisione di evacuare il consolato sarebbe arrivata direttamente dall'ambasciata americana a Roma, contattata dalla sede milanese dopo la scoperta della lettera. Una decisione che, sottolineano alcune fonti di sicurezza, risponderebbe ad una procedura specifica e non sarebbe collegata ad un reale allarme, anche alla luce dei warning inviati alle ambasciate in diversi Paesi islamici dopo l'allarme terrorismo.

La lettera sarebbe arrivata in mattinata ma sarebbe stata aperta solo nel pomeriggio: all'interno un foglio con una A cerchiata e la minaccia della presenza di un ordigno all'interno del palazzo. Di qui la telefonata dei diplomatici all'ambasciata a Roma e la decisione di evacuare.