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Sigarette elettroniche, stop all'uso nelle scuole

Eʼ lʼindicazione del Css che consiglia di estendere, come in Francia, il divieto nei luoghi pubblici

Ansa

Stop all'uso delle sigarette elettroniche nelle scuole: è l'indicazione del Consiglio superiore di sanità, che propone la misura a difesa della salute dei giovani. Il Css consiglia inoltre di vietare il fumo elettronico nei luoghi pubblici. Si tratta di un parere non vincolante che, qualora diventasse legge, inserirebbe il nostro Paese nel solco tracciato dalla Francia, dove già vengono applicati gli stessi provvedimenti adottati per il tabacco.

Il Css raccomanda dunque precauzioni per l'utilizzo delle e-cig da parte dei giovani e attenzione alle categorie a rischio come le donne in gravidanza. Il parere, non vincolante e ispirato "alla migliore evidenza scientifica, alla protezione delle fasce deboli e alle azioni del governo francese", è stato trasmesso al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

"Rischio fumo passivo per dispositivi con nicotina" - Il parere, articolato in 5 pagine di valutazioni sulla base delle conoscenze e degli studi scientifici disponibili, dettaglia la necessità di intervenire a difesa di alcune categorie secondo il principio di precauzione. Il divieto, o la limitazione, delle e-cig nelle scuole - ma la decisione spetta al ministro - nascerebbe dalla necessità di non escludere i rischi da fumo passivo per quei dispositivi che contengono nicotina.

Boom di "svapatori" tra i giovanissimi - La sigaretta elettronica piace ai giovanissimi, tanto che gli "svapatori" tra i 15 e i 24 anni sono il doppio dei fumatori tradizionali. Da un'indagine Doxa elaborata dall'Istituto superiore di sanità, emerge che in questa fascia di età "il 23,6% utilizza e-cig, l'11,6% fuma le classiche". Non ci sono differenze tra maschi e femmine, ma, spiega Roberta Pacifici, dell'Osservatorio fumo Iss, l'età media dei fumatori digitali "è più bassa di 9 anni" rispetto a chi fuma le bionde.

In percentuale utilizza le sigarette elettroniche regolarmente l'1% degli italiani. Ma tra i consumatori di e-cig solo uno su dieci ha perso il vizio delle "bionde" mentre il restante 90% circa fuma entrambe. Pacifici continua: "In parecchi casi, la quantità di nicotina assunta addirittura aumenta". La maggior parte degli 'svapatori', infatti, sceglie le e-cig con nicotina e che, sempre secondo la ricerca, il 22,1% di chi 'svapa' non ha modificato le sue abitudini rispetto alle sigarette tradizionali. Ma c'è anche un 44,4% che dichiara di averne diminuito "leggermente" il numero, mentre il 22,9% afferma di averle ridotte "drasticamente".