Cinque le persone finite in manette e perquisizioni in diverse città. Gli arrestati pretendevano dai connazionali i soldi per le loro operazioni in Turchia
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Operazione della polizia di Stato contro appartenenti all'organizzazione curda Pkk: agenti delle Digos di diverse città stanno eseguendo una serie di provvedimenti nei confronti di soggetti che avevano il compito di riscuotere, attraverso le estorsioni, una sorta di "tassa rivoluzionaria" tra gli immigrati curdi in Italia. I soldi servivano a finanziare operazioni terroristiche del Pkk. Cinque le persone finite in manette.
Le ordinanze di custodia cautelare, assieme ad otto perquisizioni domiciliari, sono state ordinate dal Gip del tribunale di Venezia nell'ambito dell'indagine della polizia contro una cellula dell'organizzazione Pkk operante in Italia. Oltre agli agenti della Digos di Venezia, hanno operato quelli di Roma, Modena, Padova, Udine e Pesaro. Gli indagati sono accusati a vario titolo di concorso in tentativo di estorsione e lesioni gravi, commesse con l'aggravante della finalità di terrorismo.
L'operazione della Digos di Venezia segue quella della polizia di Terni lo scorso 21 febbraio quando è stata smantellata una rete di supporto all'organizzazione terroristica turco-curda Hezbollah con l'arresto di 9 persone che favorivano l'immigrazione clandestina.
Con l'indagine conclusa oggi gli investigatori sono convinti di aver scoperto il meccanismo di raccolta fondi con cui l'organizzazione si finanziava: un meccanismo basato, anche, sulla violenza e sulle estorsioni.