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Inchiesta G8, l'imprenditore Piscicelli tenta il suicidio

Lʼimputato per corruzione ora è fuori pericolo

Ansa

Francesco Maria De Vito Piscicelli, l'imprenditore campano imputato per corruzione nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta sugli appalti per il G8, ha tentato di suicidarsi ingerendo barbiturici mercoledì ed è stato ricoverato in ospedale a Roma.

Ora è fuori pericolo. In un'intercettazione telefonica l'imprenditore disse di ridere all'ora del sisma dell'Aquila al pensiero dei ghiotti appalti per la ricostruzione.

L'imprenditore Piscicelli è noto per essere stato uno dei due imprenditori che fece scandalo perché, subito dopo il devastante sisma dell'Aquila, pensò ai ghiotti appalti per la ricostruzione. Un'accusa che lui, tuttavia, ha sempre smentito.

Nell'ordinanza dell'inchiesta sulla Scuola dei marescialli a Firenze, Piscicelli viene indicato come "l'intermediario che non solo mette in contatto le parti dell'accordo corruttivo, ma rimane sulla scena fino alla fine cercando, senza risultato, di lucrare". Sempre lui avrebbe "cercato di influenzare i pubblici funzionari in vista degli appalti del 150/o anniversario dell'Unità d'Italia".

Per il giudice poi l'imprenditore "ha effettivamente agganci in alto e quando ne ha bisogno non si trattiene dal chiedere favori in cambi di benefit".

Secondo il gip, la personalità di Piscicelli che traspare dalle indagini è "alquanto negativa, avendo più volte dimostrato di essere cinico e senza scrupoli".

Si ricordi poi la telefonata con il cognato "in cui i due - scrive il giudice - come sciacalli programmano di buttarsi sugli appalti della ricostruzione post terremoto dell'Abruzzo". La conversazione con Pierfrancesco Gagliardi si svolge il 6 aprile (il giorno dopo il sisma) .
Questo il testo dell'intercettazione:


PISCICELLI: sì
GAGLIARDI:...oh ma alla Ferratella occupati di sta roba del terremoto perché qui bisogna partire in quarta subito...non è che c'è un terremoto al giorno
P:..no...lo so (ride)
G:...così per dire per carità...poveracci
P:..va buò ciao
G:...o no?
P:...eh certo...io ridevo stamattina alle 3 e mezzo dentro il letto (il riferimento è all'ora del sisma, ndr).
G:...io pure...va buò...ciao.
Successivamente, l'imprenditore ha smentito che la risata fosse sua e l'ha attribuita al cognato, definito la "metastasi della mia vita" ed ha inviato una lettera di scuse per "quella frase scioccante".