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Val d'Aosta, appello su Facebook per scoprire l'identità di uno sciatore morto nel 1950

Per ora si può sapere solo che era alto un metro e 65 e aveva circa 30 anni. Inoltre era miope, benestante e le sue iniziali erano "M.M."

Di lui si sa solo quello che i suoi resti possono rivelare: era un uomo benestante, miope e di età media.

Le sue iniziali erano "M.M." e forse era francese. Sicuramente amava sciare, tanto che è stato ritrovato vicino al suo paio di Rossignol "olimpique". Si tratta di un corpo rimasto congelato probabilmente dagli anni '50 e rinvenuto nel 2005 su un ghiacciaio della Valtournenche, in Valle d'Aosta, a 3.100 metri. In questi anni gli investigatori non sono riusciti a restituirgli la sua identità, così ora, tramite il profilo Facebook Agente Lisa, hanno chiesto aiuto nel capire chi fosse quest'uomo.

L'appello su Facebook Il corpo è stato ritrovato il 22 luglio del 2005 in località Cime Bianche, in Valtournenche. Da allora il Gabinetto interregionale di polizia scientifica di Torino, assieme ai colleghi di Aosta, ha compiuto vari tentativi per capire chi fosse e restituirlo alla famiglia. Ma sono stati tutti vani. Nel 2010 sono state raccolte tutte le informazioni sui resti e inserite nella banca dati ministeriale "Ricerca scomparsi", creata proprio in quel periodo. Qualche anni dopo, fra il 2013 e il 2014, gli agenti analizzano i giornali dell'epoca e le banche dati dei siti web, alla ricerca di qualche caso di cronaca che li avvicini all'identità dello sciatore. Ma, di nuovo, l'esito è negativo. Decidono allora di estrarre il profilo genetico per stabilire il cromosoma Y che può essere utile nei confronti, perché è condiviso da tutti i membri della famiglia del ramo paterno. Vale a dire, nonno, padre, fratelli, cugini per parte di padre. Fino ad ora, nessuna corrispondenza. Per questo motivo ora la polizia prova ad affidarsi ai social, sperando che qualcuno riconosca un parente o un amico, o ricordi qualche dettaglio che possa aiutare le indagini.

Cosa si sa di lui Innanzitutto le prime lettere di nome e cognome, "M.M.", ricamate all'interno della camicia. Poi che era alto un metro e 65 e che aveva circa 30 anni quando è morto. Probabilmente, l'incidente non è avvenuto prima del 1950, hanno dedotto gli inquirenti, partendo da una moneta da cinque lire che aveva con sé e che era stata coniata fra il 1946 e il 1950. Inoltre, era miope, soprattutto dall'occhio destro, come confermano gli occhiali ritrovati nel taschino. Proveniva infine da una famiglia benestante, per non dire agiata. Il paio di sci che portava, i Rossignol Olimpique numero 7200-210, erano un modello degli anni '40 o '50 riservati a sciatori esperti e che ricercavano un prodotto di alta qualità. I bastoncini, inoltre, erano in metallo e non in bambù. C'erano anche un carnet da 60 corse per la funivia Breuil-Plan Maison e un paio di scarponi "di alta gamma con doppia allacciatura anteriore e posteriore". Importante è anche l'orologio Omega che aveva il polso. Oltre a confermare nuovamente il livello di disponibilità economica dell'uomo, riporta un numero seriale 11666171 ed è stato venduto l'8 febbraio 1950. Era destinato alle colonie francesi come Tunisia, Algeria e Marocco e lascia pensare che lo sciatore non fosse italiano, ma, appunto, francese. Chiunque riconosca qualcuno di questi oggetti, può contattare direttamente la polizia scientifica di Torino, guidata dal vice questore Sabrina Castelluzzo.