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Milano, il sindaco Sala vara il "piano moschee": scattano le polemiche

Il Comune regolarizza 4 luoghi di culto per i musulmani e ne apre altri 2. Critici i presidenti di centrodestra dei Municipi interessati dal bando

Milano, il sindaco Sala vara il
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Il Comune di Milano ha varato il nuovo "piano moschee" regolarizzandone 4 e aprendone altre 2.

E' quanto previsto nel Piano delle attrezzature religiose, il documento che permette la realizzazione di nuovi luoghi di culto. "La nostra non è una sanatoria", precisa l'assessore all'urbanistica della giunta Sala, Pierfrancesco Maran. Critici i presidenti di centrodestra dei Municipi interessati dal bando.

Il Piano delle attrezzature religiose è un documento prescritto dalla Regione come condizione ineludibile per poter aprire nuovi luoghi di preghiera e che prevede una serie di adempimenti stringenti, dalla presenza di strade di collegamento, distanze minime, parcheggio pubblico. La norma della Regione, definita in passato come "anti-moschee", aveva bloccato l'assegnazione da parte del Comune di 3 luoghi di culto in città.

Provvedimento contro le linee del governo M5s-Lega - Il provvedimento del sindaco Sala, che mette a bando degli spazi comunali per i luoghi di culto, è in controtendenza ai desiderata del governo M5s-Lega. Nel contratto del nuovo esecutivo, infatti, è espressa la volontà di creare una legge ad hoc per tracciare i fondi previsti per la costruzione dei centri irregolari.

Le aree pubbliche individuate - I luoghi di culto attualmente esistenti mappati dal piano sono 299. Palazzo Marino ne ha individuati 18 nuovi che si andranno ad aggiungere agli altri. Tre sono aree pubbliche, e saranno messe a bando al termine dell'approvazione del piano di governo del territorio. Si tratta di via Marignano, via Esterle e un'area da individuare all'interno dell'ambito del parcheggio Trenno di via Novara. Scompare invece il Palasharp. Se per via Marignano c'è l'interesse degli Evangelici, per via Esterle e via Novara in prima fila ci sono le comunità islamiche. Tra le richieste dichiarate accoglibili dal piano ci sono anche quattro immobili sempre relativi alle comunità islamiche: via Padova/Cascina Gobba (Associazione Al-Waqf Al-Islami in Italia), via Maderna (Comunità Culturale Islamica Milli Gorus), via Gonin (Associazione Culturale no profit Der El Hadith) e via Quaranta (Comunità Islamica Fajr). Assente dall'elenco viale Jenner.

Bando aperto a tutti i culti - Il piano riguarda tutte le confessioni religiose. Il Comune nei mesi scorsi ha incontrato e raccolto le istanze delle comunità presenti nel territorio, ricevendo 42 richieste di assegnazione di uno spazio. Due di queste erano relative ad aree di proprietà comunale messe precedentemente a bando (via Marignano e via Sant'Elia), 10 erano generiche e non indicavano un'area specifica, 24 invece riguardavano siti precisi. Tra le richieste specifiche ne sono state accolte nove (oltre alle quattro richieste dagli islamici) tra cui tre immobili riferiti ai cristiano-evangelici.

Assessore all'urbanistica: "Proposta conservativa" - Secondo l'assessore all'Urbanistica Maran, "con questo piano non solo intendiamo garantire il pieno diritto di culto a tutte le religioni ma vogliamo farlo rispettando tutte le condizioni di sicurezza, selezionando luoghi adatti e ponendo fine a soluzioni improprie come gli scantinati, con le necessarie verifiche da parte del Ministero degli Interni". Per ottenere i titoli edilizi necessari per costruire e gestire i luoghi di preghiera si dovrà garantire la totale trasparenza nella gestione e documentazione dei finanziamenti ricevuti, provenienti dall'Italia o dall'estero. "Questa è una proposta base - prosegue -. Nei prossimi 60 giorni le parti sociali e i Municipi potranno presentare le proprie osservazioni al piano. La nostra è una proposta molto conservativa che ha tra le finalità anche quella di spostare i luoghi di preghiera dagli edifici residenziali".

Polemici i presidenti dei Municipi - Tra i più critici al provvedimento preso dal Comune, vi sono i presidenti di centrodestra dei Municipi interessati al bando: il 2 con via Esterle, il 4 con via Marignano e il 7 con il parcheggio Trenno di via Novara. "Ciò che ci ha lasciato più perplessi - ha sottolineato Paolo Guido Bassi, leghista e presidente di Zona 4 - è aver scoperto dai giornali la decisione di Palazzo Marino. Nessuno ci ha chiamati né ci ha informati della volontà di lanciare un bando relativo a edifici delle nostre zone". Duro anche il commento di Samuele Piscina, giovane presidente di Zona 2: "Chiediamo da anni in gestione al Comune l'edificio di via Esterle, così da poterlo impiegare per le attività dedicate ai cittadini. Ma non ce lo vogliono dare, preferiscono destinarlo agli islamici".

Cittadini critici sui social - Ad alimentare le polemiche sono stati anche alcuni cittadini sui social. "A Rogoredo abbiamo il via vai di zombie. Perché non beccarci anche una bella moschea? Grazie mille", scrive un residente sotto un posto del suo presidente di Municipio. Un'altra aggiunge: "Ci mancava solo la moschea".