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Esondazione Seveso, indagati gli ex sindaci di Milano Letizia Moratti e Giuliano Pisapia

Tra i destinatari dellʼinformazione di garanzia anche lʼex governatore lombardo Roberto Formigoni

Esondazione Seveso, indagati gli ex sindaci di Milano Letizia Moratti e Giuliano Pisapia - foto 1
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Gli ex sindaci di Milano Giuliano Pisapia e Letizia Moratti, l'ex governatore lombardo Roberto Formigoni e altre cinque persone risultano indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Milano sulle esondazioni del fiume Seveso che colpirono la zona nord della città nel 2010 e nel 2014.

Tra i destinatari dell'informazione di garanzia c'è anche l'ex assessore alla Protezione civile del Comune di Milano e ora ad Ambiente e Mobilità, Marco Granelli.

Le accuse per l'alluvione del 18 settembre 2010 - Come si legge nell'atto firmato dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano e dal pm Maura Ripamonti, a Formigoni, Boni, Moratti e De Corato, viene contestato di aver causato, "non impedendola" e con una serie di condotte "omissive", un'esondazione del Seveso il 18 settembre 2010 con danni per circa "75 milioni di euro". Durò circa 4 ore con "allagamenti" anche di stazioni della metropolitana.

Formigoni e Boni, per i quali si profila, come per gli altri indagati, la richiesta di processo, avrebbero omesso di "assicurare la progettazione e la realizzazione delle opere di prevenzione dalle esondazioni" e, in particolare, la costruzione delle "vasche di laminazione" e "l'ampliamento della portata" del cosiddetto "canale scolmatore", pur essendoci già dal 2003 studi di fattibilità sul punto.

Presunte omissioni anche sull'attività di vigilanza "in materia di polizia idraulica", sulla "pulizia dei sedimenti accumulati nel tratto tombinato del Seveso" e su altri necessari "interventi strutturali".

Moratti e De Corato, invece, non avrebbero assicurato "adeguate misure di prevenzione e di contenimento dei danni", come la "formazione dei residenti nelle aeree a maggior rischio" o la dotazione di "barriere mobili e sacchi di sabbia".

Le accuse per le alluvioni del 2014 - Del tutto simili gli altri tre capi di imputazione che riguardano tre esondazioni, anche nel quartiere Porta Nuova e in altri limitrofi, dell'8 luglio, del 12 novembre e del 15-16 novembre 2014 per un totale di 103 milioni di euro di danni. Capi contestati a Formigoni, Boni, all'ex assessore lombardo all'Urbanistica Daniele Belotti, a Moratti, Pisapia, all'allora assessore milanese alla Protezione civile Marco Granelli e a Luigi Mille, dirigente area idrografica Lombardia di Aipo, un ente competente specifico sul Seveso. A Pisapia, come a Moratti, viene contestato di non aver assicurato misure di prevenzione per i residenti.